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L’automobile che piomba nel cortile di un asilo a L’Aquila: morto uno dei bambini colpiti

neXtQuotidiano 18/05/2022

La vettura della madre di uno dei piccoli iscritti alla scuola dell’infanzia era parcheggiata in discesa. Forse non era stato inserito il freno a mano

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Una vicenda dai contorni ancora incerti e fumosi. L’unica certezza, putroppo, è la tragedia. Nonostante l’arrivo dei soccorsi e la corsa in ospedale, uno dei bambini colpiti da un’automobile piombata improvvisamente nel cortile di una scuola dell’Infanzia de L’Aquila (in Abruzzo) è morto. La vittima aveva solamente quattro anni e al momento dell’incidente (intorno alle 14.30) si trovata nel giardino dell’asilo che frequentava insieme ai suoi amichetti e alle insegnanti.

L’Aquila, automobile piomba nel giardino di un asilo e uccide in bimbo

Il tutto si è consumato nel giro di pochi minuti. Quell’automobile, una Volkswagen Passat parcheggiata in discesa nella strada che porta verso l’ingresso della Scuola dell’infanzia 1° Maggio di Pile, una frazione de L’Aquila, improvvisamente ha iniziato la sua corsa che si è concluso colpendo alcuni bambini dopo aver sfondato le recinzioni del cortile di quell’asilo. Nessuno era alla guida. La donna proprietaria della vettura – la madre di uno dei piccoli che frequentano la scuola – era scesa alcuni secondi prima proprio per andare a prendere il figlio in quella stessa scuola.

L’impatto è stato devastante. L’automobile, percorrendo senza guida alcune decine di metri, ha preso velocità e ha travolto tutto e tutti. Il bilancio, al momento, parla di un bambino di 4 anni morto mentre l’ambulanza lo stava trasportando in ospedale dopo circa 40 minuti di tentativi di rianimazione sul posto. E ci sono almeno altri tre piccoli feriti, tutti compresi tra i 3 e i 5 anni. Tutti bambini che si trovavano in quel cortile su cui è piombata quell’automobile senza controllo.

Ancora non sono chiare le dinamiche. Le forze dell’ordine ancora non hanno confermato le due ipotesi che stanno circolando in questi momenti dai racconti dei testimoni oculari: la prima parla di una disattenzione della donna che si sarebbe dimenticata di inserire il freno a mano dopo aver parcheggiato la macchina in discesa; la seconda, invece, racconta della presenza a bordo dell’altra figlia della donna che avrebbe – per gioco – disattivato la leva del freno a mano. Non è escluso, però, neanche il guasto tecnico. Nelle prossime ore, nella speranza che il bilancio non si aggravi, potrebbero arrivare nuove conferme o smentite su queste ipotesi.

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