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Lapo Elkann e la moglie Joana Lemos affittano un boeing e salvano 150 profughi ucraini
neXtQuotidiano 26/04/2022
L’aereo è stato noleggiato con i soldi raccolti durante le nozze
Ancora una volta, Lapo Elkann ha voluto dimostrare la sua vicinanza al popolo ucraino. Attraverso la sua fondazione, infatti, l’imprenditore ha affittato un aereo che è stato utilizzato per il trasferimento di 150 profughi ucraini (la maggior parte donne e bambini) in fuga dalla guerra. Il Boeing è partito nella giornata del 25 aprile in direzione Portogallo dove queste persone potranno ricominciare a vivere dopo esser state costrette a lasciare il loro Paese martoriato dall’invasione russa, dalle bombe, dalla morta e dalla distruzione.
Per il nostro matrimonio Joana e io abbiamo chiesto ai nostri ospiti di fare una donazione a #FondazioneLAPS. Con la somma raccolta abbiamo deciso di supportare il Popolo ucraino con diverse azioni. Oggi abbiamo affittato un Boeing ✈️ pic.twitter.com/6rLn5OHmxy
— Lapo Elkann (@lapoelkann_) April 25, 2022
Lapo Elkann e la moglie Joana Lemos affittano un boeing e salvano 150 profughi ucraini
L’annuncio, con tanto di immagini, è arrivato attraverso il profilo Twitter di Lapo Elkann che ha spiegato come sono stati raccolti quei fondi e il loro utilizzo in favore dei cittadini ucraini costretti a lasciare le loro città natie.
“Per il nostro matrimonio, Joana e io abbiamo chiesto ai nostri ospiti di fare una donazione a Fondazione Laps. Con la somma raccolta abbiamo deciso di supportare il Popolo ucraino con diverse azioni. Oggi abbiamo affittato un boeing per portare in Portogallo 150 ucraini, 10 cani e 5 gatti salvandoli così dalla guerra. Auguro a loro di ritrovare la serenità. Un grande grazie al Sindaco di Cascais per il supporto”.
La raccolta fondi, dunque, è avvenuta lo scorso 7 ottobre, giorno del matrimonio tra Lapo Elkann e la moglie Joana Lemos. Soldi che sono stati devoluti, dagli ospiti e dagli invitati, alla fondazione benefica dell’imprenditore che ha deciso di utilizzarli proprio per aiutare i cittadini ucraini. Poi l’affitto di quell’aereo e quel viaggio in direzione Portogallo. Quelle 150 persone in fuga dalla guerra, ora, potranno ricominciare a vivere quella parvenza di normalità nella città di Cascais, non distante da Lisbona.