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Come la ministra Lamorgese ha smontato gli attacchi di Meloni e Salvini sul rave di Viterbo

neXtQuotidiano 16/09/2021

La ministra risponde colpo su colpo a Salvini, Lamorgese si difende e rilancia elencando casi simili con Salvini al governo

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Dopo mesi di lotta la ministra Lamorgese ha risposto a tutte le accuse che da destra le sono piovute in capo, il tutto come noto per il solo fatto di essere stata chiamata a guidare il dicastero degli interni dopo la caduta del Governo Conte 1 e di aver dunque ricoperto il ruolo del fu Capitano.

Il fatto è sempre lo stesso: il rave di Viterbo che Salvini da settimane utilizza come clava per colpire la titolare degli interni. Ieri l’ex prefetta di Milano era stata alla Camera per una informativa sul caso. Lì però la Ministra che è silente ma non sprovveduta ha messo in piedi una difesa degna di una giurista vera, denudando di tutta l’ipocrisia il sistema accusatorio del centrodestra.

Tutti gli argomenti della ministra Lamorgese che mettono in ginocchio gli attacchi di Meloni e Salvini: il rave di Viterbo

‘Il 13 agosto alle 20.45 agosto scorso in via Aurelia tra Livorno e Cecina è stato controllato un gruppo di circa 40 camper con a bordo una cinquantina di persone che, seppure sollecitati, non hanno fornito indicazioni sul luogo dove erano diretti limitandosi a dire di essere diretti al Sud. Sui camper non veniva riscontrata la presenza di materiali o strumenti per la diffusione sonora. Non emergendo evidenze di forme di illegalità che legittimassero misure restrittive o di carattere cautelare, non sarebbe stato possibile adottare provvedimenti che ne avrebbero potuto impedire giustificatamente il proseguimento del viaggio”. Lo ha detto la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese nel corso dell’informativa alla Camera sul Rave di Viterbo.  “Al controllo alcune delle persone fermate sono risultate gravate da precedenti di polizia per invasione di terreni o edifici, reato che è tipicamente oggetto di contestazione nei confronti di organizzatori e partecipanti al rave party”, ha aggiunto.

E’ cominciata così la difesa della Ministra che ha poi continuato spiegando che in molti hanno bucato il cordone di controllo, portando gli strumenti per diffondere la musica. Un j’accuse rivolto al suo stesso comparto, condito da una serie di attenuanti riconoscibili al mondo delle forze dell’ordine. Basti pensare da quanti mesi sono sotto la pressione di controlli serrati e restrizioni.

Poi rilancia sul mandato Salvini

Lamorgese ha poi spiegato che in occasioni simili, già in passato, non erano state utilizzate le soluzioni invocate da Salvini. Ovvero lo sgombero violento, in una location dove si contavano più di 7mila persone. Fatto comunque da registrarsi come uno scandalo, sia pure con tutte le attenuanti.

”Nel 2018 e nel 2019 ci sono stati in Italia eventi simili al rave di Viterbo” e uno di questi ”in provincia di Torino vide la concentrazione di 5mila persone”. In nessuno dei rave simili ”si è deciso di intervenire con la forza”. Dunque, qualora ce ne fosse stato bisogno, la Ministra ha messo in ordine le malelingue sul suo conto. Sul rave nelle ore successive è tornato Marco Di Maio, di Italia Viva: “La ministra, forte della robusta esperienza maturata nei molteplici incarichi che ha ricoperto, abbia svolto tutto quanto rientrava nelle sue possibilità – detto il deputato renziano -. Ma proprio perché depositaria di un’esperienza che fa impallidire il suo predecessore, credo riconosca che qualcosa non ha funzionato. Soprattutto, nella fase precedente l’avvio del rave party. Perché è lì che sono da ricercare gli errori”

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