La Verità, il crac della Popolare di Bari e il ruolo del fratello e del nipote di Mattarella

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-07

La Verità racconta oggi in un articolo a firma di Giacomo Amadori e Fabio Amendolara il crac della Banca Popolare di Bari e il ruolo di Antonino e Bernardo Mattarella

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La Verità racconta oggi in un articolo a firma di Giacomo Amadori e Fabio Amendolara il crac della Banca Popolare di Bari e il ruolo di Antonino e Bernardo Mattarella. Nelle carte dell’inchiesta c’è una chat di Antonino con il vecchio management dopo che il giorno prima Bernardo era stato incaricato di salvare la banca con il Mediocredito Centrale di cui è dirigente:

La sorpresa arriva dalle motivazioni con cui i giudici del Riesame di Bari hanno respinto il ricorso contro i domiciliari dell’ex presidente della Bpb Marco Jacobini, dell’ex codirettore Gianluca Jacobini e dell’ex dirigente del bilancio Elia Circelli. In particolare, nelle carte relative a Gianluca Jacobini viene citata una «chat con “Nino Mattar”, da identificarsi, verosimilmente, con Antonino Mattarella, fratello di Sergio, presidente della Repubblica.

Nella chat, che va dal 17 dicembre 2019 al 12 gennaio 2020, proprio il 17 dicembre «Mattarella propone un incontro con “Nicolosi”, “Arena” e “Morgagni” da identificarsi, verosimilmente, i primi due, in Ciro Nicolosi, vice titolare divisione 4 di Banca d’Italia, e di Alfredo Arena, funzionario in Banca d’Italia… sono dei di Banca d’Italia». Evidentemente chi ha inviato ai giudici questa informativa pensava di aver fatto fare il salto di qualità all’inchiesta. I bancarottieri avrebbero contatti diretti con il fratello del presidente della  Repubblica, e attraverso N no Mattarella, fratello maggiore (classe 1937) di Sergio, con funzionari della Banca d’Italia, i quali, proprio a dicembre, avevano appena commissariato l’istituto pu gliese. Nicolosi e Arena sarebbero stati individuati su Internet da fonti aperte.

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Peccato che di vero in questa  ricostruzione sembra esser ci solo il rapporto di affari e consulenza tra gli indagati e Nino Mattarella. Quest’ultimo infatti, quando lo contattiamo cade dalle nuvole. «È una cantonata pazzesca di chi ha scritto quella informativa. Io in Banca d’Italia non conosco nessuno. Coloro che hanno scritto questa cosa sono dei farabutti. Come se io mi fossi interessato in Banca d’Italia, sono dei criminali… è una mascalzonata di quelle colossali, solo per tirare dentro il nome del fratello del presidente della Repubblica».

Mattarella senior sottolinea che conosce Jacobini da anni: «Negli ultimi mesi dello scorso anno il dottor Jacobini ebbe a chiedermi di interessarmi per allargare la clientela dell’agenzia di assicurazioni Allianz (già Ras) di cui gli Jacobini da anni sono titolari a Bari. A tal fine mi sono rivolto a un mio amico, il dottor Gaetano Nicolosi, titolare della primaria ditta Nitolosi Trasporti, chiedendogli se poteva trasferire una parte del suo portafoglio assicurativo. Il dottor Nicolosi mi ha dato la sua disponibilità e mi ha riferito che avrebbe potuto interessare anche il signor Arena, suo amico, titolare del Gruppo Arena, supermercati in Sicilia. In questo senso informavo Gianluca invitandolo a contattare il Nicolosi per concordare un incontro». Sui rapporti con gli Jacobini, Mattarella senior ha aggiunto con La Verità: «Io ho ricevuto una consulenza per la riorganizzazione del personale della Tercas (controllata dalla Bpb, ndr). Me lo ha chiesto Gianluca quando era l’ad di quella maledetta banca. Sono passati tre o quattro anni, ma non mi ricordo quanto mi abbiano pagato».

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