La struttura dell'ISIS

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-05-18

L’ala militare e quella amministrativa a confronto: una struttura orizzontale e con autonomia

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Una struttura guidata dal califfo ma che concede ampia autonomia ai leader locali. Questa la catena di comando dell’ISIS, in una struttura orizzontale diffusa e segreta che viene sintetizzata in questa infografica del Corriere della Sera. Spiega Guido Olimpio:

La leadership è protetta da un’area grigia, una cortina per non dare troppi vantaggi aitanti avversari. Si dice che nel caso Al Baghdadi dovesse morire, il turbante nero passerebbe ad Abu Alaa Al Afri, il turkmeno che combina esperienza islamica, carisma e doti militari. Non è il solo. Gli esperti fannoi nomi di due veterani: l’ex qaedista Abdullah Alani, 51 anni, con alle spalle dieci annidi conflitto e Younis Al Mashdani, 55 anni, background religioso, cresciuto in una famiglia che discende dal Profeta. Sono considerati importanti alcuni militanti molto vicini al Califfo. Il saudita Badr Al Shaalan, Turki Al Benali e due iracheni, Osman Al Nazehe Abu Ali Al Anbari. Quest’ultimo è un personaggio: nato nella regione di Ninive, ha militato nell’esercito del raìs, è ritenuto uno stratega e spesso definito il numero due.
L’ala militare è incarnata da elementi forgiati da tante battaglie. Abu Suleiman al Naserè un altro uscito dal campo di prigionia di Camp Bucca, una sorta di università frequentata da quasi tutti gli alti esponenti dell’Isis. Attualmente avrebbe un ruolo di supervisore su tutte le operazioni, un ministro della guerra. Ha preso il posto di Abu Ayman al Iraqi, eliminato da un raid. Poi tre figure leggendarie per gli insorti: Abu Omar Al Shishani, Abu Wahib e Abu Ather Al Absi. Il primo è un ex soldato georgiano sbarcato nel conflitto mediorientale. Quando le cose si complicano lo chiamano insieme ai suoi guerriglieri del Caucaso. I «ceceni». Ha coordinato molti assalti a basi ben munite sollevando qualche perplessità sulle tattiche estremamente costose in termini di perdite. Abu Wahib è un ribelle evaso e poi diventato «ufficiale» protagonista di scontri nell’Anbar, il regno iracheno dello Stato Islamico. Al Absi, riferimento per tante reclute europee, si è imposto nella regione di Aleppo, dove è l’uomo di fiducia del Califfo.

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L’infografica del Corriere della Sera sulla struttura dell’ISIS (18 maggio 2015)

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