La storia di Tiger Woods che rifiuta 1 miliardo di dollari dalla corte di Bin Salman

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-06-08

Il campione americano di golf ha deciso di non partecipare a quel circuito londinese organizzato da Riad. Ma non vi è certezza sulle motivazioni

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Ci sono offerte che si possono rifiutare, anche se arrivano sotto forma di assegni che hanno un peso specifico molto maggiore rispetto a quello della carta su cui sono stampati. A dire no sarebbe stato Tiger Woods, l’ex numero uno del mondo del golf che avrebbe alzato un muro di fronte a quel cospicuo cachet offerto dalla corte del principe saudita Bin Salman per partecipare al circuito londinese dei “LIV Golf Invitational Series”, l’evento golfistico finanziato da Riad che inizierà domani in Gran Bretagna e che vuole provare a soppiantare i grandi eventi del PGA Tour.

Tiger Woods e il rifiuto da 1 miliardi di dollari offerti da Bin Salman

La notizia del rifiuto di Tiger Woods è stata annunciata dall’ex campione di golf Greg Norman che, al Washington Post, ha parlato di quell’assegno a nove cifre (quindi inferiore al miliardo di dollari, come invece riportato da molte testate italiane) che il fondo PIF sarebbe stato pronto a versare sul conto dell’ex numero uno a stelle e strisce. Altri personaggi, ancora in attività e di rilievo, del mondo del golf hanno, invece, accettato l’invito e scenderanno sul green londinese a partire da domani, giovedì 9 giugno, per la prima tappa dei LIV Golf Invitational Series.

E dopo il no, sono partite molte interpretazioni sul rifiuto di Tiger Woods. La Stampa, per esempio, ha parlato di una decisione presa per non vedere il suo nome legato a quell’uomo – il principe saudita Bin Salman – accusato di aver fatto uccidere a Istanbul (nell’ottobre del 2018) il giornalista Jamal Ahmad Khashoggi. Un’interpretazione che potrebbe essere corretta, ma che non è ancora mai stata confermata dall’atleta americano. Ma da dove nasce questa ipotesi? Da una frase pronunciata solo qualche mese fa dallo stesso Woods: “Credo nei major, credo nei grandi eventi, credo nei paragoni con la storia e i suoi giocatori”. Il riferimento, dunque, è ai grandi tornei master di golf. L’atleta preferisce gareggiare in quelle occasioni (probabilmente le ultime della sua carriera, ormai al tramonto) piuttosto che affrontare tornei che sono ancor più “privati”. In questo caso organizzati da Riad in Gran Bretagna.

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