La storia della censura per “La scuola cattolica”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-10-07

Il film “La scuola Cattolica” che racconta il massacro del Circeo accusato di scene di violenza disturbante ed equiparazione tra vittima e carnefice

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È scoppiato il caos attorno al film “La scuola Cattolica”, una pellicola diretta da Stefano Mordini che racconta la tipica vita scolastica all’interno di un rinomato istituto religioso maschile della Roma bene. Qui gli studenti, figli della borghesia romana, vengono educati al meglio, salvo però poi essere costretti a vivere uno dei più efferati crimini della cronaca nera italiana: il Massacro del Circeo, avvenuto la notte tra il 29 e 30 settembre 1975 ai danni di due giovani amiche.

Una decisione su cui è intervenuto anche Francesco Rutelli, presidente dell’Anica. “Purtroppo gli annunci di abolizione della censura non hanno trovato riscontro in una procedura che – spero per poche settimane – è ancora in vigore. Mentre i nostri giovanissimi possono accedere attraverso il web a contenuti violenti e veramente indegni, opere dell’ingegno – in questo caso, un film importante tratto dal libro di Albinati che ha vinto il ‘Premio Strega – vengono assoggettate a pareri occhiuti e fuori dal tempo. Qualcosa non funziona, se si pensa di far votare i sedicenni, ma gli si impedisce di vedere un film di qualità. Un film basato su fatti di cronaca, cui tutti hanno avuto liberamente accesso e che hanno profondamente interpellato la società italiana”, conclude poi Rutelli.

La storia della censura per “La scuola cattolica”

La decisione è destinata a rimanere al centro del dibattito, soprattutto a partire da oggi in cui sarà trasmessa in tutte le sale. Secondo la Commissione del Mic, “il film presenta una narrazione filmica che ha come suo punto centrale la sostanziale equiparazione della vittima e del carnefice” e per questo, a maggioranza, ritiene “che il film non sia adatto ai minori di anni diciotto”. Una decisione “in netta contrapposizione con quanto affermato lo scorso aprile dal Ministro Franceschini – sottolinea la produzione – che, alla firma del decreto che istituì la nuova Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche, commentò: ‘Abolita la censura cinematografica, definitivamente superato quel sistema di controlli e interventi che consentiva ancora allo Stato di intervenire sulla libertà degli artisti’.

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