Attualità
La storia del prof che bacia l'alunna di 15 anni a Forlì
neXtQuotidiano 16/05/2016
Un docente 40enne è stato arrestato a Forlì mentre baciava una studentessa 15enne. Il prof si è difeso dicendo: «Pensavo fosse consenziente».
Un docente 40enne è stato arrestato a Forlì mentre baciava una studentessa 15enne. Il prof si è difeso dicendo: «Pensavo fosse consenziente». L’indagine era iniziata un paio di settimane fa dopo alcune segnalazioni ricevute. Erano troppe le voci su quegli incontri didattici a tu per tu, in una stanza. Un locale non molto ampio, con sedie, personal computer e scrivania, che veniva usato dall’insegnante per colloqui, per dare indicazioni e svolgere attività didattica. Ma molti compagni di classe parlavano del fatto che le studentesse nella stanza si trattenevano più del necessario. Così le voci sono arrivate all’orecchio anche di alcuni genitori. Coordinati dal sostituto procuratore Laura Brunelli gli investigatori della squadra mobile hanno iniziato allora a sondare i compagni, e soprattutto hanno deciso di mettere delle telecamere nella stanza. Ieri mattina, davanti ad immagini nette, hanno deciso di arrestare il docente, portato via in maniera discreta dall’istituto. Racconta il Corriere della Sera:
Quarant’anni lui, quindici lei. Cento chili contro quaranta. Un docente «dall’approccio fisico con le studentesse, nel senso di contatto, di buffetto, di strusciamento», dicono gli investigatori guidati dal dirigente Claudio Cagnini che hanno prima ascoltato compagne e compagni di classe della vittima e poi hanno visto in azione il prof, grazie alle inequivocabili immagini della telecamera nascosta nello «stanzino» dove riceveva gli studenti. Uno a uno, con grande disponibilità di attenzioni e tempo. «Soprattutto nei confronti delle ragazze, con i maschi era sbrigativo», precisa chi ha indagato. Quasi un classico delle molestie sessuali. Basti ricordare la vicenda del professor Giordano di Saluzzo, stimatissimo e amatissimo docente di lettere ma anche dissennato tormentatore di alunne, o del suo collega cagliaritano Melis, insegnante di matematica e molestatore in cambio di bei voti. «Anche qui sembra esserci lo stesso occhio di riguardo per la pagella, anche se ancora non ci sono prove», aggiungono a Forlì.
Ma il mondo del docente romagnolo, che non è sposato, non ha figli e vive a Bologna con uno studente straniero di 28 anni con il quale non c’è alcuna relazione sentimentale, è più anomalo degli altri. Pare non avesse capito che la studentessa oggetto delle sue attenzioni quel bacio non lo voleva proprio. Che la tensione non era desiderio ma paura, che s’impietriva per il supplizio, per l’afflizione, non per ragioni di passione. «Sono stato stupido a non rendermene conto», ha detto pentito dopo l’arresto, aggiungendo surrealismo a surrealismo. Con una sola nota terrena: «Quando il professore all’inizio ha provato a farci credere che i suoi atteggiamenti molto confidenziali e fisici erano dettati dalla volontà di mettere a suo agio la studentessa», rivela l’investigatore. Non per una sua mania, dunque, ma per un atto di generosità nei confronti della ragazza. Contraddittorio rispetto a quello che ha poi confessato, messo di fronte al video che lo inchiodava: mezz’ora di approcci, avvicinamenti, fino all’improbabile bacio finale al quale la vittima è stata costretta in una sorta di appuntamento controllato e concordato con la polizia. «Sia chiaro che la ragazza non è stata usata come un agente provocatore — precisa il procuratore di Forlì, Sergio Sottani —. Le è stato detto di stare tranquilla e di rinunciare all’incontro se non se la fosse sentita».
L’uomo, che è difeso dall’avvocato Francesco Roppo e non ha precedenti penali, è stato poi interrogato dal pubblico ministero. Dopo una prima fase di smarrimento per l’accaduto, ha ammesso il bacio. Ma avrebbe spiegato di essersene invaghito e di credere che la giovane fosse consenziente. Anche se al termine dell’interrogatorio con la Pm avrebbe mostrato segni di aver capito che, difficilmente, si possa parlare un rapporto “consenziente” con una minorenne di 15 anni. L’uomo però avrebbe fermamente negato di aver avuto approcci nei confronti di altre ragazzine. Adesso è proprio questo che la polizia dovrà cercare di capire: se l’episodio emerso ieri sia stato solo un fatto singolo e quindi la minorenne sia l’unica, presunta, vittima del docente tra le studentesse dell’istituto. Bisognerà insomma capire se le diverse segnalazioni raccolte nelle settimane scorse dai poliziotti della squadra mobile avessero un fondamento o al contrario, fossero solo voci corse nei corridoi.