Il pericolo immigrazione che viene dalla Croazia

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2015-09-17

La Croazia apre le frontiere con la Serbia e per Libero e il Giornale è subito invasione dell’Italia. Dimenticando che in mezzo c’è la Slovenia che adotterà una politica differente

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Arrendiamoci, siamo circondati, se l’Ungheria è finalmente riuscita a ultimare la costruzione della barriera anti-migranti un altro stato europeo sembra aver ceduto al buonismo. Si tratta della Croazia, che ha annunciato di voler aprire le proprie frontiere ai migranti che verranno respinti al confine ungherese. Ma dal momento che la Croazia fa parte dell’Unione Europea significa che il Governo croato lascerà i migranti liberi di rimanere o di spostarsi in altri paesi dell’Unione. Secondo il Giornale e Libero che lanciano subito l’allarme questo significa che saremo presto invasi anche dal confine orientale.

La geografia non è un reato
La geografia non è un reato

DAVVERO ARRIVERANNO IN ITALIA?
Innanzitutto ci sarebbe da chiedersi dove sia lo scandalo? In fondo la Croazia sta facendo quello che i governi italiani fanno da anni. Tutti sanno che la maggior parte dei richiedenti asilo raccolti al largo delle coste italiane non ha alcuna intenzione di fermarsi nel nostro Paese. Il loro sogno è quello di proseguire verso Nord, Germania, Svezia, Norvegia, paesi che si sono dimostrati più accoglienti e ben disposti. Ed infatti l’Italia viene criticata dagli altri paesi dell’Unione proprio per il fatto di “lasciare liberi” i migranti si spostarsi verso il Nord Europa non provvedendo all’identificazione. Ci sono alcuni dettagli però che non tornano, il primo ad esempio è che la Croazia fa sì parte dell’Unione Europea ma non ha aderito agli accordi di Schengen. Questo significa che una volta entrati in Croazia i migranti non otterranno automaticamente il permesso per passare in Slovenia (che invece fa parte dell’area Schengen) in virtù degli accordi sulla libera circolazione delle persone all’interno dei paesi dell’area Schengen. Il secondo motivo è puramente geografico, il fatto che i profughi (si parla per ora di poche centinaia) entrino in Europa attraverso la Croazia non significa che noi “siamo i prossimi”. Innanzitutto perché in mezzo c’è la Slovenia – che confina direttamente con l’Austria – in secondo luogo perché il Primo Ministro croato Zoran Milanovic ha detto al Parlamento che il Governo è pronto ad aiutare i profughi a raggiungere la meta, aggiungendo “che ovviamente è la Germania o uno dei Paesi della Scandinavia”. Insomma l’accoglienza e l’apertura del Governo Croato è volta all’istituzione di uno di quei corridoi umanitari di cui si parla molto in questi ultimi giorni. Corridoio che dovrebbe, ma non è ancora chiaro, passare anche attraverso la Slovenia. La Ministro degli Interni della Slovenia Vesna Gyorkos Znidar infatti ha dichiarato che la Slovenia non parteciperà alla creazione di un corridoio umanitario. Chi arriverà in Slovenia non potrà proseguire verso la Germania o la Scandinavia (o l’Italia appunto). Il Governo di Lubiana è invece intenzionato a raccogliere e vagliare le richieste d’asilo di chi vorrà fermarsi in Slovenia. Ricordiamo che la Slovenia ha temporaneamente introdotto i controlli al confine con l’Ungheria, proprio come ha fatto l’Austria.

Agenti della Polizia croata accompagnano alcuni migranti (fonte: Facebook.com)
Agenti della Polizia croata accompagnano alcuni migranti (fonte: Facebook.com)

L’ACCOGLIENZA DEI CROATI
Alcuni cittadini croati che hanno a cuore la sorte dei migranti e che ben ricordano le ferite della guerra con la Serbia hanno creato una pagina Facebook per avvertire chi entra in Croazia del pericolo costituito dai campi minati (si stima che ancora l’1% del territorio croato sia coperto da campi minati).

#AttentionDear Refugees be aware “Minefields”, wish you safe and good journey in Croatia عزيزي المهاجر .. ارجو منك الحذر من حقول الالغام .. اتمنى لك رحلة امنة و جيدة في كرواتيا
Posted by Dear refugees: Welcome to Croatia on Thursday, 17 September 2015

È anche stato messo on-line un frasario essenziale per consentire ai migranti di interpretare la segnaletica del Paese e poter interagire con i soccorritori dei vari paesi europei. Per il momento le informazioni diffuse riguardano le modalità sicure per entrare in Croazia e raggiungere Zagabria dove il Governo sta organizzando dei centri di accoglienza.

#ShareUseful info for refugees going through Croatia (English/Arabic) – Buses from Serbia are dispatching people…
Posted by Dear refugees: Welcome to Croatia on Wednesday, 16 September 2015

Il sobrio titolo di Libero
Il sobrio titolo di Libero

I MIGRANTI CHE CI RUBANO IL LAVORO
Il migliore della giornata è Maurizio Belpietro che su Libero ci racconta di come gli immigrati non solo non faranno nulla per far crescere il PIL ma anzi ruberanno il lavoro ai nostri giovani che non lo trovano facendo i parassiti del nostro Sistema Sanitario. Addirittura avranno il dentista gratis mentre gli italiani devono pagare il ticket. Innanzitutto ci sarebbe da chiedersi dove tira fuori i dati Belpietro, visto che nel trafiletto sui dentisti viene intervistato un anonimo dentista che dichiara che “più della metà” dei suoi pazienti è di origine straniera. Il che non significa che siano clandestini, che non paghino il ticket o che sia così in tutti le strutture sanitarie italiane. Interessante poi che i dati citati nel pezzo facciano riferimento solo alla Lombardia, una regione che sulla gestione della Sanità pubblica ha fatto delle cose non proprio bellissime come dimostrano i numerosi scandali degli ultimi tempi. Ma il problema sono i milioni “regalati” a chi ha davvero bisogno dell’assistenza sanitaria, non a chi si arricchisce sulle spalle dei contribuenti. Belpietro e i suoi dimenticano che ci sono anche stranieri che lavorano e che pagano le tasse e che quindi hanno diritto all’assistenza sanitaria come tutti i cittadini italiani. Per quanto riguarda la bufala del costo sociale enorme degli immigrati sul nostro welfare basterebbero i numeri della Fondazione Leone Moressa, che Belpietro si guarda bene dal citare, che ha “scoperto” che gli immigrati danno molto al nostro paese, in termini di tasse e contribuiti versati con un attivo di 3.9 miliardi di euro:

I contribuenti immigrati rappresentano oggi l’8,6% del totale e dichiarano 45,6 miliardi di euro. In testa ci sono i romeni (con oltre 6,4 miliardi), seguiti da albanesi (3,2), svizzeri(2,8) e marocchini(2,4). Le donne sono meno della metà: 43,9%(rispetto al 48% delle italiane), visto la presenza di molte straniere inattive. Per alcune nazionalità dell’Est Europa, impiegate prevalentemente come colf e badanti, si raggiungono invece percentuali ben più alte: è il caso dell’Ucraina (le donne contribuenti sono il 75,9%) e della Moldavia (60,7%). Non è tutto. Nonostante la crisi, i redditi dichiarati dai nati all’estero sono aumentati dell’1,8% nell’ultimo anno. Il record di crescita? Quello dei cinesi (più 8%) e moldavi (più 7,3%).

Ed è quello che scriveva qualche tempo fa anche Marco Ricci di Repubblica nel pezzo tanto criticato da Grillo (e oggi da Belpietro) fa quando spiega che gli immigrati non rubano i posti di lavoro agli italiani, anzi:

Oggi, la percentuale degli italiani che lavora e porta a casa soldi è pari al 67 per cento della popolazione. Fra chi è venuto qui dall’Asia o dall’Africa, la percentuale è del 72 per cento. Perché ha tolto il posto di lavoro a un italiano? Non parrebbe. Secondo l’Ocse – l’organizzazione che raccoglie i paesi ricchi del mondo – circa il 15 per cento dei posti di lavoro nei settori ad alto sviluppo è stato occupato da un immigrato. In altre parole, dove la concorrenza per il posto è forte, c’è un immigrato ogni 6-7 lavoratori. Nei settori in declino, invece, incontrare un immigrato è quasi due volte più facile: oltre un addetto su quattro non è nato in Italia. Detto più semplicemente, gli immigrati tendono ad occupare i posti di lavoro che chi è nato in Occidente preferisce abbandonare.

Quando Belpietro scrive:

E qui veniamo al nocciolo del problema, ossia al welfare che aiuta non solo chi ha pagato le tasse e versato i contributi ma anche chi ne ha bisogno, in base al principio di solidarietà su
cui si regge lo Stato.Già ora abbiano il nostro bel da fare per riuscire a tenere in ordine i conti, pagando sussidi, pensioni e garantendo l’assistenza. Ma qui, con gli ingressi di tanti immigrati destinati a infoltire le file dei disoccupati più che quelle di chi lavora e fa crescere il Pil, il sistema rischia di andare a gambe all’aria.

Probabilmente dimentica questi dati:

reddito stranieri italia 1
Redditi dichiarati dai nati all’estero in Italia (La Repubblica, 11 agosto 2015)

Oppure quanti siano i contribuenti di origine straniera in Italia:

reddito stranieri italia 2
Il numero di contribuenti stranieri (La Repubblica, 11 agosto 2015)

Insomma gli immigrati in Italia non rubano il lavoro ai nostri giovani per farsi curare i denti gratis, ma pagano le tasse come tutti. O quasi.

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