La ong SOS Humanity presenta ricorso al TAR contro il Viminale
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2022-11-07
La decisione dopo che il Viminale ha autorizzato uno sbarco selettivo delle persone presenti a bordo, soccorse nel Mediterraneo diversi giorni fa
Tu sì, tu no. Tu non sei abbastanza piccolo, tu non sei abbastanza traumatizzato o ferito. Dopo lo sbarco avvenuto nella giornata di domenica, a bordo della nave della ong Sos Humanity sono rimaste 35 persone (oltre agli attivisti dell’organizzazione e alla truppa) a cui il Viminale non ha concesso l’autorizzazione di mettere i piedi sulla terra ferma dopo esser state soccorse – oltre una settimana fa – nel Mediterraneo mentre i loro barconi erano alla deriva. Perché il Viminale, guidato da Matteo Piantedosi, ha deciso di far scendere da quell’imbarcazione solamente 144 persone sulle 179 presenti invitando – obbligando – la nave (la Humanity 1) ad allontanarsi dal porto di Catania. Ma il capitano dell’imbarcazione ha annunciato che oggi sarà presentato ricorso al TAR contro la decisione del Ministero dell’Interno.
1/4 🔴Breaking: SOS Humanity leitet am Montag gegen das Dekret der italienischen Regierung & die Verhinderung der Ausschiffung von 35 Geretteten von der #Humanity1 rechtliche Schritte ein! Das Vorgehen Italiens verstößt gegen europäisches Recht & die Genfer Flüchtlingskonvention. pic.twitter.com/HQ6fdxJnui
— SOS Humanity (@soshumanity_de) November 6, 2022
Sos Humanity presenta ricorso al Tar contro le decisioni del Viminale
La nave della Sos Humanity – così come altre due che per settimane hanno atteso l’autorizzazione all’approdo in un porto sicuro dopo aver soccorso centinaia di esseri umani che stavano rischiando la vita a bordo di barconi di fortuna rimasti in balia delle fredde acque del Mediterraneo -, dopo un lungo braccio di ferro era riuscita a ottenere dal Viminale l’autorizzazione per l’ingresso nel porto di Catania. Ma lo sbarco è stato concesso solamente a 144 persone. Gli altri 35, invece, non sono stati fatti scendere e – secondo la linea del Ministero dell’Interno – dovranno tornare in altro mare, sempre a bordo della Humanity 1. E su questa decisione discriminatoria, la ong ha deciso di presentare ricorso al TAR.
“Lunedì, SOS Humanity intraprende un’azione legale contro il decreto del governo italiano e la prevenzione dello sbarco di 35 persone salvate dal Humanity 1 ! Le azioni dell’Italia violano il diritto europeo e la Convenzione di Ginevra sui rifugiati.
È illegale far sbarcare solo alcuni dei sopravvissuti. Il respingimento collettivo dei 35 soccorsi dalle acque territoriali italiane viola la Convenzione Europea sui Diritti Umani e il principio di Non Refoulement.
Humanity avvierà anche un procedimento accelerato dinanzi al tribunale civile in Catania affinché sia garantito il diritto di accesso a una procedura formale di asilo per i richiedenti protezione a bordo Humanity 1. Tutti i 35 sopravvissuti devono poter sbarcare immediatamente!”.
In un’intervista rilasciata a Il Corriere della Sera, il capitano di Humanity 1, il tedesco Joachim Ebeling, ha spiegato perché non ha alcuna intenzione di obbedire all’obbligo imposto dal Viminale:
“No, di qui non me ne vado. Obbedisco alla legge del mare. Resto qui, immobile. Se andassi via adesso, violerei una serie infinita di leggi e convenzioni internazionali. Non sto facendo nulla di male”.
Perché la selezione all’ingresso, quel “tu sì, tu no” va al di là di ogni accordo internazionale e va anche oltre l’obbligo (non solo morale) di salvare vite umane. E non solo per la legge del mare.
(foto: da profilo Twitter Sos Humanity)