La sindaca leghista che sposa una coppia gay (rischia l'espulsione)

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-10-11

Maria Scardellato a Oderzo ha obbedito a una legge dello Stato: una cosa che Matteo Salvini non può accettare

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Aria di epurazioni in casa leghista a Oderzo (Treviso) dopo che il sindaco, Maria Scardellato, eletto a giugno nelle fila del Carroccio, ha firmato di suo pugno il documento che unisce in matrimonio due uomini, Pasquale e Andrea, compagni da 11 anni. “Discuteremo nei prossimi giorni il provvedimento che prenderemo nei suoi confronti – annuncia il segretario provinciale della Lega Nord Dimitri Coin -. Di certo non possiamo permettere che uno dei nostri sindaci esca così sfacciatamente dalla linea politica che abbiamo. Siamo stanchi di persone che dopo essere state elette da noi vanno poi a sostenere le tesi della sinistra”.

La sindaca leghista che sposa una coppia gay (rischia l’espulsione)

Dalle pagine del Corriere del Veneto il sindaco, 56 anni, si difende: “Non ho fatto nulla di male, non ha a che fare con il partito e la politica. Io sono sempre stata coerente. È un contratto previsto per legge. Sono contraria alle adozioni delle coppie omosessuali e lo dico con convinzione, ma da sindaco ho applicato la legge”. E a confermare che il Carroccio vuole cacciare la sindaca è proprio Matteo Salvini: “Se la sindaca scientemente si è prestata a questo giochino sicuramente ha poco a che fare con la Lega”, ha detto il leader della Lega intervistato da Radio Capital, commentando il caso. “La nostra linea di principio è che, nel rispetto delle scelte di vita di tutti, il matrimonio è quello tra l’uomo e la donna, questa è la linea che in totale libertà abbiamo condiviso all’unanimità. Penso che il comune di Oderzo abbia tanti problemi senza tirarsi dentro anche queste polemiche però andiamo a verificare che cosa è successo, se c’è stato qualche fraintendimento o meno”. Alla domanda su una possibile espulsione del sindaco dalla Lega Salvini risponde che “sicuramente il primo cittadino non è in linea con quello che fanno tutti i sindaci della Lega e del movimento che delegano ad altri la scelta di applicare una legge sbagliata, una legge che è l’anticamera delle adozioni gay. La nostra linea è che dove c’è adozione gay, utero in affitto, bambino in vendita non c’è la Lega quindi se la sindaca scientemente si è prestata a questo giochino sicuramente ha poco a che fare con la Lega. E’ pieno di dipendenti del comune e gente che si entusiasma per queste cose, potevano occuparsene loro”.

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