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La seconda perfetta lezione di scienza di Barbara Gallavotti agli omofobi | VIDEO

neXtQuotidiano 12/05/2021

La biologa e divulgatrice ha parlato della discriminazione, per orientamento sessuale, inesistente nel mondo animale. Anzi, usa come esempio i Bonobo

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L’essere umano è l’unico essere vivente sulla faccia della terra a discriminare un suo simile in base all’orientamento sessuale. Ancora una volta, ancora dagli studi di Di Martedì, Barbara Gallavotti regala a tutti gli omofobi una lezione che si basa sulla scienza. Rispondendo a una domanda di Giovanni Floris, come già accaduto la scorsa settimana, la biologa e divulgatrice scientifica ha utilizzato l’esempio dei bonobo.

Barbara Gallavotti e la sua seconda lezione di scienza agli omofobi

Esistono le discriminazioni in natura? Esiste negli animali la condanna dell’omosessualità? Queste le due domande del conduttore di Di Martedì (La7) a Barbara Gallavotti che ha risposto: “Non mi pare, non mi viene in mente nessun esempio. Anche perché, in generale, nella gran parte delle specie animali quando si forma una coppia – per esempio per nidificare – non c’è nessun interesse nel sapere cosa stiano facendo le altre coppie. Del resto, anche in natura l’attività sessuale non è sempre e solamente riproduttiva”.

Il mondo animale, dunque, è molto più “umano” (nel senso esteso del termine) rispetto alle persone. E per sostenere questa tesi riporta un esempio specifico che piace molto piace moltissimo ai ricercatori: “Si tratta dei bonobo (dei piccoli scimpanzé, ndr) che sono diventati famosi un po’ come gli ‘hippie del mondo animale’. Innanzitutto perché è una società guidata dalle femmine e questo già li aiuta. Ma poi perché hanno l’abitudine di risolvere tutti i possibili conflitti attraverso delle attività sessuali”.

La storia dei bonobo

Il principio, dunque, è quello dell’attività sessuale non solo a scopo riproduttivo. E nell’analisi del fenomeno bonobo, Barbara Gallavotti spiega anche altre sfaccettature di questa specie animale: “Questo vale per i maschi e le femmine, ma anche tra i maschi o tra le femmine. Per esempio, quando una nuova femmina entra nel gruppo la prima cosa che fa per farsi accettare dalle altre femmine sono delle effusioni di questo tipo”. Poi la biologa spiega anche che quando un gruppo di bonobo scopre un nuovo posto in cui stare, sfoga questa eccitazione creando una sorta di quello che si potrebbe chiamare “festino”. Senza alcuna distinzione tra maschi e femmine. Insomma, nessuna discriminazione e nessun bisogno di avere una legge contro l’omofobia. Perché gli animali si dimostrano migliori dell’uomo.

(foto: da Di Martedì, La7)

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