Opinioni
La saga dei gruppi di "stupratori virtuali" su Facebook
Giovanni Drogo 15/05/2017
Gli Onanisti Anonimi, come lì definì Mentana, continuano a rubare foto dai profili di ragazze ignare per esibirle come trofei e provocare i commenti volgari dei loro compagni di merende
Qualche tempo fa, prendendo spunto da un commento di Enrico Mentana sugli Onanisti Anonimi avevamo parlato di un malcostume assai diffuso. Si tratta dell’abitudine che hanno alcuni utenti di Facebook di rubare le foto dei loro contatti femminili per poi “esibirle” in gruppi più o meno segreti. Le cose non sono cambiate, ad esempio i gruppi dedicati a mostrare e commentare foto di donne e ragazze ignare continuano ad esistere e a proliferare.
Le regole del “gioco” sono abbastanza semplici. Un utente posta una foto di una ragazza all’insaputa del soggetto della fotografia. Le foto sono sempre rubate dai profili social (Facebook, Instagram, etc) delle malcapitate e nella quasi totalità dei casi non si tratta di nudi. Sono foto normali, le foto che ogni donna (ma anche ogni uomo) ha sui social: foto a qualche festa “elegante”, in discoteca, al mare, in vacanza. A quel punto gli utenti si scatenano nella solita sagra del commento esplicito.
A volte l’admin ribadisce all’utenza lo scopo del gruppo con un post fissato in alto.
Ma generalmente non è necessario invitare il pubblico a fare ciò per cui è stato creato il gruppo. È sufficiente postare alcune foto.
Per poter avere il “piacere” di leggere commenti come questi.
Tutti invariabilmente uguali, viene quasi da pensare che per gli utenti in realtà non faccia molta differenza l’aspetto fisico quanto il gusto del “proibito”. I migliori sono quelli che commentano con i “profili di coppia”.
Le foto non sono censurate, quindi chiunque, con un minimo di abilità potrebbe anche risalire all’identità delle “amiche” in questione. Molto probabilmente si tratta di contatti finiti nella friendlist del segaiolo di turno proprio per poter condividere questi frammenti di vita privata con altri estimatori del genere. La cosa però oltre a costituire una violazione dei termini di servizio di Facebook è anche una violazione della privacy di queste ragazze. Persone che magari hanno la bacheca Facebook chiusa e visibile solo agli amici ma che si trovano nella friendlist personaggi come questi.