La ripresa c'è…ma non si vede

di Carlo Cipiciani

Pubblicato il 2015-02-28

La ripresa non è fatta di qualche segno congiunturale positivo, ma di un vero attacco alle cause strutturali della crisi

article-post

La ripresa è alle porte. Da almeno due anni. Peccato che poi non si veda mai.
image
Tutti a festeggiare perché timidamente qua e là qualche indicatore congiunturale comincia ad avere il segno più anziché il segno meno.
Intendiamoci: una ripresa congiunturale, fosse anche minima, fosse persino effimera, è sempre meglio di un’ulteriore caduta. E ridare un minimo di fiducia ad un’economia sfibrata è opera per certi aspetti guustificabile. Però.
Bisognerà che qualcuno rifletta su un paio di cosucce.
La prima: quello che si è perduto in questi anni in termini di reddito, occupazione, produttività richiede anni di crescita robusta per essere recuperato.
La seconda: l’Italia era in crisi già prima della crisi. Per ragioni strutturali, che le azioni di facciata sin qui intraprese hanno solo scalfito. E anche quelle poche fatte incontrano resistenze e chissà che fine faranno.
Gioire in modo sguaiato per questi piccoli segni positivi non è demagogia né eccesso di ottimismo. È stupido: perché non ci fa guardare alle tante cose che non abbiamo neppure iniziato a cambiare. E ci fa illudere che siamo a buon punto anziché neanche al principio.
E chissà che verrà dopo; o se preferite what comes neXt.

Potrebbe interessarti anche