La riapertura dell’ambasciata italiana a Kyiv, che è un “segno di speranza” | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-04-17

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha annunciato, ieri, la riapertura dell’Ambasciata italiana, che sarà pienamente operativa da lunedì: “L’ambasciatore Zazo è appena rientrato a Kiev da Leopoli, dopo un viaggio di dieci ore”.

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“La riapertura della nostra Ambasciata a Kyiv rappresenta per noi un momento emozionante e di speranza ad oltre cinquanta giorni di distanza dall’inizio del conflitto”. Con queste parole, l’ambasciatore Pier Francesco Zazo ha celebrato il suo rientro a Kyiv, dopo l’annuncio del Ministro degli Esteri di Maio che, due giorni fa, aveva dato per primo la notizia della riapertura dell’ambasciata italiana nella capitale ucraina.

La riapertura dell’ambasciata italiana a Kyiv, che è un “segno di speranza” | VIDEO

“Come evidenziato dal Ministro degli Esteri Di Maio, la riapertura della nostra sede è un gesto simbolico ma che queste Autorità apprezzano molto”, ha proseguito Zazo. “Oggi ci sentiamo ancora più vicini al Governo e al popolo ucraino e continueremo ad assistere al meglio i nostri connazionali”. Come ha spiegato Di Maio, il ritorno del diplomatico italiano era atteso subito dopo Pasqua, ma l’ambasciatore, arrivato a Kyiv dopo dieci ore di viaggio, “è già operativo e dalla prossima settimana sarà al lavoro con le istituzioni ucraine per la diplomazia e per arrivare almeno a un cessate il fuoco”. Di Maio ha poi ricordato che l’ambasciata italiana era stata “tra le ultime a lasciare la capitale ucraina ed è ora tra le prime a tornarci”.

Ieri, in un videocollegamento dall’Unità di crisi, il titolare della Farnesina ha ringraziato Zazo e il suo staff “per il coraggio e la dedizione”, anche nel lavoro svolto a Leopoli in queste settimane: “C’erano 2000 italiani” da evacuare ha ricordato Di Maio, e “ne sono rimasti 139”. Il ritorno a Kiev “è il simbolo dell’Italia che crede nel dialogo”, ha insistito il ministro, spiegando che riaprire l’ambasciata significa “essere vicini alle autorità ucraine ma anche perseguire la strada della giustizia per i tanti civili uccisi”.

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