La Regione Campania cerca “esaminatori di odori”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-05-17

Il bando pubblicato sul sito dell’ARPA (l’Agenzia per la protezione dell’Ambiente) regionale si chiuderà il prossimo 3 giugno. Il “lavoro” sarà quello di annusare per individuare fonti maleodoranti

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Lì, dove c’è quella “terra dei fuochi” che mortifica le bellezze ambientali della Campania. Proprio lì la Regione ha deciso di aprire un bando (attraverso l’ARPA, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente) per la creazione di un elenco di “esaminatori di odori”. Sì, come gli “assaggiatori”, le persone che avranno i requisiti previsti dai rigidi paletti inseriti nel documento ufficiale saranno ingaggiati (ma non si tratta di un lavoro a tempo pieno) per annusare e rivelare eventuali miasmi. E il loro “lavoro” sarà di supporto alle indagini investigative per la rilevazione di alcuni siti di rifiuti gettati illegalmente nelle campagne campane.

Esaminatori di odori, lo strano bando della Regione Campania

Una storia che sembra essere di fantasia, ma è reale. Sul sito ufficiale dell’ARPAC, infatti, quel bando è comparso nella giornata di ieri, lunedì 16 maggio:

“L’Agenzia ambientale della Campania intende costituire un elenco di “esaminatori di odori” a supporto delle indagini per la caratterizzazione delle maleodoranze segnalate sul territorio. Grazie a finanziamenti regionali a valere sul Fondo europeo Fesr, l’Arpa Campania si è dotata di un laboratorio di olfattometria, con sede a Caserta, con il compito di dare consistenza scientifica alle percezioni di disagio olfattivo lamentate dai cittadini, un fenomeno con aspetti fondamentalmente soggettivi”.

Non si tratta di una occupazione a tempo pieno e le sessioni di lavoro sono organizzate a slot di 3 ore (pagate 38 euro a “prestazione”, da ricevere entro tre mesi). E nel bando vengono indicate anche tutte le caratteristiche che i candidati devono e non devono avere per poter partecipare a questa selezione pubblica per la ricerca di “esaminatori di odori”. Oltre ai classici paletti anagrafici (dall’età all’essere in possesso dei diritti civili e di un diploma), infatti, si legge:

  1. Non essere affetti da riniti, sinusiti o altri disturbi che possano determinare l’alterazione della percezione olfattiva;

  2. Non essere soggetti allergici.

E questi requisiti devono essere certificati da un medico, con la dichiarazione che dovrà essere allegata alla domanda da inviare rispondendo al bando dell’ARPA Campania. Ma tra le “modalità” di svolgimento del lavoro appaiono anche due comportamenti da seguire pedissequamente:

  • Non fumare, mangiare, bere (eccetto acqua) o fare uso di gomme da masticare o caramelle 30 minuti prima dell’analisi e durante la prova stessa;
  • Non causare alcuna interferenza alla propria percezione olfattiva o a quella degli altri esaminatori a causa della mancanza di igiene personale o dell’uso di profumi, deodoranti, lozioni per il corpo o cosmetici.

Il tutto per annusare l’aria circostante e fiutare eventuali fonti maleodoranti. In una zona (non tutta la Campania, ma quella della Terra dei Fuochi) in cui spesso i miasmi sono tossici e sono figli di rifiuti (anche vietati) versati e sversati nell’ambiente. Con annessi possibili problemi di salute provocati dall’inalazione involontaria di sostanze tossiche e altamente nocive.

(foto IPP/zumapress/pacifi press)

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