La rabbia delle associazioni per l’autismo contro Fontana e Moratti: “Per loro non esistiamo”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-03-05

L’accorata denuncia dell’associazione “Uniti per l’autismo” che da mesi chiede tamponi ad hoc e tutele particolari, senza mai ricevere dalla Regione Lombardia alcuna risposta

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Una nuova polemica investe la Regione Lombardia del duo Fontana-Moratti. Questa volta la giunta lombarda finisce nel mirino dell’associazione “Uniti per l’autismo”, che attraverso la propria pagina Facebook lanciano accuse precise e circostanziate sulla gestione del Covid in rapporto alle disabilità intellettive e ai disturbi dello spettro autistico. In particolare, l’associazione lamenta la totale assenza di risposte alla richiesta di tamponi ad hoc per le persone disabili intellettive.

La richiesta: “Tamponi ad hoc per per le persone con disabilità intellettive”

Nel corso del lungo post, dal titolo “AUTISMO E COVID – MARZO 2020 – MARZO 2021. TUTTO RISOLTO: NON ESISTIAMO”, l’associazione entra nel dettaglio del problema, sottolineando di aver “chiesto alla Regione Lombardia la disponibilità di tamponi ad hoc per le persone disabili intellettive, di spazi per ricoveri speciali per i disabili contagiati e i loro caregiver, di cure domiciliari per gli stessi, e adesso abbiamo richiesto l’inserimento tra le priorità della campagna vaccinale. Non abbiamo ottenuto nulla e tutto è sempre caduto nella confusione delle polemiche politiche quotidiane.”

“E’ chiaro adesso che non andava tutto bene e che non andrà tutto bene in territorio lombardo? E soprattutto ora, tra malati e deceduti per Covid e altre patologie, quale importanza o priorità possono avere i bisogni dei disabili? Questo vale da dodici mesi per quanto riguarda tamponi, cure, ricoveri, assistenza, scuola, sostegno alla famiglia e adesso per i vaccini anti-Covid. Tra ordinanze e delibere in emergenza, linee guida, indicazioni e piani inconsistenti è tuttora un periodo caratterizzato da un boom di insuccessi eclatanti, con alti e bassi tra “chiudere tutto” e “aprire tutto”, ma soprattutto sempre senza fornire alle persone disabili e con fragilità gli strumenti di prevenzione, tracciamento e attenzione per difendersi dal virus.

“Nessuno ci ha mai ascoltato”

“La peculiarità della condizione autistica grave e gravissima – proseguono – richiede un supporto educativo continuo che in questo periodo è totalmente mancato, per non parlare del diritto allo studio e all’inclusione sociale. In queste condizioni critiche almeno la difesa dal Covid poteva rappresentare un punto minimo indispensabile per ragazzi autistici che non sanno usare la mascherina, attuare il distanziamento, che non possono stare rinchiusi in casa e che, come riportano le statistiche, hanno una probabilità 30 volte maggiore degli altri di morire di Covid. Abbiamo cercato di portare all’attenzione della Regione Lombardia tutte queste criticità e proposte concrete oltre a uno spaccato di realtà, sofferenza e impegno che le persone e le famiglie – già gravate da una disabilità pesante – devono sopportare. Nessun esito o outcome, come si dice nei documenti ufficiali.”

 

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