Attualità
La profezia dell'Ultimo Papa e i terroristi di Brescia
di Alessandro D'Amato
Pubblicato il 2015-12-02
Un’inchiesta della procura ha portato ad arresti in Kosovo, espulsioni e misure di sorveglianza speciale. Si parla anche di minacce a Papa Francesco. Ma nelle frasi riportate c’è qualcosa di strano…
Un’inchiesta della procura di Brescia coordinata con il Kosovo ha portato ieri a un arresto e a due esplusioni (una a Brescia, l’altra a Savona) e a una misura di sorveglianza speciale a Vicenza. L’indagine che ha visto la collaborazione con la Polizia della Direzione antiterrorismo del Kosovo, l’hanno chiamata Van Damme, perché “i soggetti coinvolti in internet dicevano e scrivevano “non siamo come Van Damme o Rambo, noi facciamo i fatti”. Fino ad oggi però la cellula kosovara si era limitata alle parole, scritte sul gruppo Facebook “Me ose, pa ty – Hilafeti eshte rikthy”, ovvero “con te o senza di te il Califfato è ritornato”. La mente era il kosovaro Samet Imishti che tra le tante fotografie postate in Internet ha messo anche quella con il figlio di dieci anni armato di kalashnikov. “Sarà il futuro Califfo” scrive Samet, residente fino ad aprile scorso a Chiari, nel Bresciano, in un appartamento considerato la sua base logistica e dove la Digos di Brescia ha fermato il fratello dell’uomo, Ismail, raggiunto da provvedimento di espulsione dal territorio nazionale firmato dal ministro dell’Interno. Nella casa bresciana è rimasto un terzo fratello che nel corso della giornata ha reagito in malo modo alla presenza delle telecamere.
La profezia dell’Ultimo Papa
Il leader, Samet Imishti, abitava a Chiari, dove faceva il muratore insieme al fratello, Ismail Imishti, espulso con un provvedimento del ministero dell’Interno. A portare l’attenzione della polizia su Samet sono stati i messaggi “pericolosi e allarmanti” che l’uomo intercettato indirizzava, ad esempio, all’ex ambasciatrice americana in Kosovo, Tracey Ann Jacobson. “L’ebrea americana – scriveva – dice che il nuovo Governo combatterà la corruzione. Io dico a questa signora che finché loro saranno in Kosovo non esisterà la giustizia e questa miscredente merita la punizione con la sharia”. Tra le frasi citate a proposito dei presunti jihadisti ce n’è però una su cui è interessante fare una riflessione. Quella che è stata presentata come una minaccia per Papa Francesco: “non ci sarà più un Papa dopo questo, questo è l’ultimo”. La frase, più che riecheggiare intenzioni jihadisti, sembra infatti rifarsi alla profezia di Malachia, quella secondo la quale Papa Francesco sarebbe l’ultimo Papa. Il terribile Pietro il Romano che porterà alla distruzione la città dei sette colli (roba che nemmeno l’ISIS). Se unite questa profezia ad una quartina di Nostradamus che predice l’avvento al soglio pontificio del terribile e malvagio Papa Nero (la storia di Bergoglio gesuita e dei gesuiti vestiti di nero la sapete già) allora manca poco alla fine del mondo, un paio d’ore, cinque anni, qualche millennio non fa differenza perché è tutto scritto.
Il Clero Romano l’anno 1609,
All’inizio dell’anno farà elezione
Di un grigio e nero uscito dalla Compagnia di Gesù,
Giammai ci fu qualcuno così malvagio.
Certo, l’anno è un po’ sbagliato, e il grigio sembra doversi per forza riferire al colore dei capelli del Papa (e perché non a Gandalf il Grigio?). Testualmente, la profezia afferma questo: «In persecutione extrema Sanctae Romanae Ecclesiae sedebit Petrus Romanus, qui pascet oves in multis tribulationibus; quibus transactis, civitas septicollis diruetur, et Judex tremendus iudicabit populum suum. Finis». Questa è una possibile traduzione: «Durante l’ultima persecuzione della Santa Romana Chiesa siederà [un] Pietro [il] Romano, che pascerà il gregge fra molte tribolazioni; passate queste, la città dai sette colli sarà distrutta ed il tremendo Giudice giudicherà il suo popolo. Fine».
Nei siti complottisti cattolici (come uno che si chiama proprio L’Ultimo Papa) le parole di Malachia vengono spiegate così:
Sarà Papa Francesco l’ultimo papa secondo la profezia di Malachia:
Con le dimissioni di Benedetto XVI, la profezia di Malachia pare dunque essere una lista di 112 Papi e non di 111 come alcuni, compreso questo sito, avevano ipotizzato. Ciò non cambia nulla dal punto di vista dell’attendibilità della profezia, che è da considerarsi molto elevata come spiegato nella sezione che la riguarda. In base ad essa, il Papa che è stato eletto, Mario Bergoglio, dovrebbe essere l’ultimo:
“Durante l’ultima persecuzione della Santa Romana Chiesa siederà il Pietro romano, che pascerà il gregge fra molte tribolazioni; passate queste, la città dei sette colli sarà distrutta ed il tremendo Giudice giudicherà il suo popolo. Fine”.
Non credo che ci sia molto da aggiungere, data la chiarezza di Malachia. In effetti, sono molte le situazioni che potrebbero far precipitare gli eventi anche nei prossimi 1-2 anni: da un collasso del sistema economico a seguito di un acuirsi della crisi dell’area euro a un conflitto innescato da Paesi con armi atomiche o molto vicini al disporne (Iran-Israele o Corea del Nord-Corea del Sud o Giappone-Cina, con le crescenti scaramucce navali e aeree per le isole Senkaku).
Le budella dell’Ultimo Papa
La locuzione “Ultimo Papa” viene anche citata in un motto che suona più o meno così: «Con le budella dell’Ultimo Papa impiccheremo l’ultimo re». E’ la trasposizione, libera e con un errore di traduzione visto che nell’originale si parla di “prete” e non di Papa, di una poesia di Jean Meslier, filosofo e presbitero francese vissuto a cavallo tra Seicento e Settecento e considerato anticipatore di tematiche dell’illuminismo radicale e del socialismo. La frase, citata anche da Diderot, è poi entrata in uno dei canti anticlericali italiani dell’Ottocento: