La pizzeria fascista di Camaiore dove si insultano donne e ne*** con il duce alle pareti | GALLERY

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-10-20

Un museo del ventennio, in cui poter mangiare. E’ questa la pizzeria Il Mulino a Camaiore, un comune di 30mila abitanti in Verslia

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Un posto dove cenare all’insegna di manifesti rievocativi, chi ce lo ha raccontato ne ha parlato come di un museo. Dedicato a Mussolini. Il proprietario è un 61enne nostalgico del Duce, immortalato fiero con un elmetto griffato con un aquila seduto ad uno dei tavoli della sua pizzeria. Si chiama il Mulino, è a Camaiore in Versilia e come arredamento ha optato per il vintage in stile Ventennio, tra foto, poster, effigie richiamanti al fascismo, quadri, slogan, calendari, medaglie, foto di Hitler, celebrazioni della X Mas e simboli della propaganda.

“Praticamente la pizzeria è un museo di Mussolini – riferisce uno degli avventori -. Cimeli e aforismi scritti sul muro. Il locale ne è tappezzato. Il proprietario si definisce un fascista della prima ora, come se fosse qualcosa di folkloristico e non un crimine punito dalla legge”.

Come se busti del duce, fotografia, pagine di giornali, menù in nero con il volto di Mussolini in controluce, non bastassero a ricordare quegli anni tragici. “Al tavolo offese a tutto spiano a donne, ne***, immigrati, omosessuali (gli uomini sono tutti fr***), governo – prosegue la testimonianza -. Un bel cliché insomma. Sembra quasi che venga tollerato perché folkloristico”.

La pizzeria fascista di Camaiore dove si insultano donne e ne*** con il duce alle pareti

Conferme a questo racconto arrivano da diverse foto reperibili con una facile ricerca su google.

L’attività è  stata immortalata in moltissimi scatti, proprio per il peculiare arredamento da Ventennio. Quello che emerge è come in un piccolo comune, in barba ad ogni regola, esista un locale con segnali che più che rendere il locale un posto evocativo lo rendono un museo di (brutti) anni andati. Il tutto, secondo la nostra testimonianza, accompagnato dalla presenza di due pistole. A che scopo? Forse, secondo i racconti, per difendersi da “quei ne*** in bicicletta che rubano il lavoro e guadagnano un sacco di soldi”. Come ci tiene a ripetere il nostalgico titolare.

In Germania un locale del genere che si richiama ai simboli nazisti verrebbe chiuso dopo cinque minuti. Qui da noi viene derubricato a un misto di bizzarria e folklore. Di sicuro non è il primo né ultimo locale pubblico che inneggia alla luce del sole al fascismo e a Mussolini, ma la domanda è sempre la stessa: come è possibile che in Italia nel 2021 tutto ciò sia ancora permesso?

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