La mappa degli abusi dei preti pedofili in Italia

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2016-03-04

La ONLUS Rete l’Abuso ha pubblicato una mappa dei duecento casi di abusi sui minori venuti alla luce in Italia negli ultimi dieci anni, centoventi prelati sono già stati condannati ma molti casi passano sotto silenzio

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Rete l’Abuso è il nome di un gruppo di attivisti, vittime (oltre cinquecento) e professionisti volontari fondato da Francesco Zanardi e nato per dare sostegno alle vittime degli abusi sessuali compiuti dai sacerdoti della Chiesa Cattolica in Italia. Quello della pedofilia negli ambienti ecclesiastici è un tema molto delicato, tornato di recente alla ribalta dopo il Premio Oscar al film “Il caso Spotlight” che racconta la vicenda legata alla scoperta degli abusi sessuali nella diocesi di Boston e soprattutto dopo la pubblicazione della lettera di Papa Francesco alle vittime dei preti pedofili di Boston.

La mappa delle diocesi a rischio

Il sito di Rete l’Abuso ha una doppia veste, per gli attivisti è un database chiamato “ABUSE-TRACKERS” che è una specie di schedario delle segnalazioni riguardo specifici sacerdoti in modo da monitorare l’andamento degli eventuali casi giudiziari e gli spostamenti dei prelati da una parrocchia all’altra. La versione pubblica invece è un normale sito di informazione con tutte le notizie pubbliche e pubblicabili disponibili sui casi di pedofilia a partire dal 2005 ad oggi. ll sito ospita anche le drammatiche testimonianze delle vittime degli abusi e dei loro parenti, persone che hanno avuto la forza e il coraggio di denunciare i propri aguzzini. Queste informazioni sono state utilizzate per creare la mappa delle diocesi non sicure, una cartina interattiva degli abusi sessuali commessi in Italia da sacerdoti ed altri membri del clero. La mappa mostra tutti i casi noti, quelli giunti al terzo grado di giudizio e quindi passati in giudicato, quelli attualmente in corso e quelli di cui non si è più saputo nulla. I marcatori di colore rosso fanno riferimento a tutti i casi di condanna in 3°grado a coloro che sono reo confessi o che hanno patteggiato. In giallo invece vengono indicati i casi ancora aperti e in attesa di giudizio (per i quali non c’è la certezza di colpevolezza) e quelli a proposito dei quali non si è saputo più cosa sia successo dopo l’eventuale denuncia delle vittime. In nero invece vengono segnalati i nominativi e la posizione geografica dei sacerdoti che sono indagati all’estero per reati della sfera sessuale e che secondo Rete L’Abuso vengono nascosti in Italia dalle autorità ecclesiastiche.

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Come funziona la mappa degli abusi sessuali dei sacerdoti

In totale la mappa delle diocesi a rischio segnala 200 casi di pedofilia (quindi solo gli abusi sessuali sui minori) e negli ultimi dieci anni in Italia ci sono state in totale 120 condanne per abusi sessuali a carico di esponenti della Chiesa Cattolica. Molti secondo la Rete l’Abuso sarebbero i casi che sono stati insabbiati perché i vescovi non sono obbligati a segnalare all’autorità giudiziaria i casi dei quali vengono a conoscenza. Ci sono poi i casi di quei sacerdoti, spiega Zanardi, che vengono condannati dai tribunali ecclesiastici e poi reintegrati in servizio in una nuova parrocchia. Insomma c’è ancora molto da fare per portare alla luce la pagina più buia della Chiesa del nostro tempo.

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