“Biancheria e preparazione pasti”, le domande “solo per donne” alla visita post covid in Lombardia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-03-17

Il caso lo ha sollevato Luca Paladini, portavoce e attivista su Milano del movimento “I Sentinelli”. Il questionario è stato sottoposto a lui steso all’ospedale di Bollate. L’Asst Rodhense: “Un errore di traduzione, fogli ritirati subito”

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“Biancheria, preparazione pasti, governo della casa”. Queste tre le categorie a cui dovevano rispondere solamente le donne nel modello che la Regione Lombardia ha fatto compilare durante la visita di controllo agli ex malati di covid, ora guariti. Si tratta di un vero e proprio questionario per valutare le capacità del paziente che in passato ha avuto la malattia, e distingue le domande in base al sesso. Da una parte quelle rivolte sia ai maschietti che alle femminucce, da un’altra quelle solo per le donne. E indovinate un po’? Quelle che riguardano la cura della casa, la preparazione dei piatti per il pranzo e la cena, la pulizia e il lavaggio sono rivolte esclusivamente alle donne. A denunciare questo modulo – che alcuni a buon diritto hanno definito del “Medioevo” – è stato Luca Paladini, attivista e portavoce del movimento di attivisti milanese “I Sentinelli”. Lui stesso è andato a visitarsi, in quanto ex positivo. Era stato contattato il padre, lui ha risposta al telefono e ha chiesto di poter esser visto da un medico anche lui: “certo”, dicono. Arriva all’ospedale di Bollate e fa questa scoperta. Chiede spiegazioni ma nessuno sa rispondergli.

luca paladin Lombardia

Cosa c’era scritto nel modello della Lombardia da compilare

Paladini arriva lì e inizia a compilare il modulo. All’inizio tutto ok: ci son domande su diverse capacità, come quella di usare il telefono, di prendere i mezzi di trasporto, sull’assunzione di famaci. Poi ci sono quelle che riguardano la cura dell’ambiente domestico. Ed ecco lì che compare l’asterisco “solo per donne”. E più precisamente: “Preparazione del cibo” (organizza, prepara e serve i pasti in modo adeguato, ha bisogno di avere cibi preparati e serviti, eccetera), “Governo della casa” (mantiene autonomamente o con assistenza occasionale il governo della casa, non partecipa a a alcuna operazione, eccetera) e infine “Biancheria” (fa il bucato personalmente, non è in grado di farlo).

La reazione di Luca Paladini

Ovviamente il portavoce del movimento è saltato sulla sedia: “Sono rimasto allibito davanti a quelle domande, l’ho fatto presente sia a un’infermiera che al medico e l’ho anche scritto nella valutazione finale che mi hanno chiesto, ma nessuno ha saputo darmi spiegazioni”.  Si tratta di un modello di questionario che è quello della scala Iadl (Instrumental activities daily living), uno strumento ideato in America nel 1969 utilizzato soprattutto per i pazienti anziani, che viene solitamente usato per valutare lo stato di forma psicofisico. “Ma il questionario, oltre a essere stato dato anche a me che non sono un paziente geriatrico, resta discriminatorio – commenta Paladini. Se anche fosse un vecchio questionario non è pensabile che in un ospedale lombardo, nel 2021, venga proposto ancora così, con specifiche che parlano di donne che si occupano della casa e uomini che usano l’auto e lavorano”.

La replica dell’Asst Rodhense e dell’ospedale di Bollate

Presto è arrivato il commento dell’Asst Rodhense, da cui dipende anche l’ospedale di Bollate: “È stato un errore nella traduzione del questionario che originariamente era in inglese, un errore che riguarda soltanto pochi fogli: dopo la segnalazione sono stati immediatamente ritirati, non c’era alcun intento discriminatorio”.

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