La figlia di Maurizio Cerrato: “Mio padre mi ha sempre detto che si sarebbe fatto ammazzare per me. È un eroe” | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-04-23

La rabbia e la commozione di moglie e figlia di Maurizio Cerrato, che denunciano l’omertà di una parte di Torre Annunziata (“ma è la minoranza”). “Io quella sedia non l’ho accettata – dice la figlia – neanche mio padre lo avrebbe fatto”

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Nel giorno in cui sono stati arrestati i presunti assassini di Maurizio Cerrato, l’uomo di 61 anni morto ammazzato a Torre Annunziata con un crick e una coltellata al torace per aver difeso la figlia in una banale lite per un parcheggio, parlano la moglie e la stessa figlia Maria Adriana, che davanti alle telecamere esprimono tutta la loro rabbia per l’omertà di cui è stato vittima suo padre (“anche se riguarda una minima parte dei cittadini torresi” ci tengono a precisare), ma anche il ringraziamento sentito per le forze dell’ordine che “hanno lavorato giorno e notte per assicurare i responsabili alla giustizia”. In mezzo un ricordo commosso del padre: “un eroe”, così lo definisce la figlia, che lo ha visto morire davanti a lui, ammazzato da quattro criminali con una pugnalata al petto. “Mi ha sempre detto che si sarebbe fatto ammazzare per me, anche il giorno della sua morte. E così è stato. Mio padre è un eroe e così tutti lo ricorderanno sempre.”

Quando un giornalista domanda loro cosa si sentono dire alle persone omertose, la risposta è da incorniciare, quasi un manifesto contro l’indifferenza.

“Di non avere paura, di parlare perché, al mio posto, al posto di mia figlia, al posto di mio marito, ci potrebbero essere loro. E che tutti sono in tempo per poter cambiare, tutti sono in tempo per capire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato e saperlo distinguere. Io, fortunatamente, questa distinzione ho cominciato a farla sin da bambina grazie a mio padre e a mia madre, loro magari lo faranno da più grandi, ed io farò di tutto per farla cambiare perché così non andiamo avanti.”

L’ultima domanda torna sull’episodio che ha scatenato l’inferno, quella sedia, messa dalla famiglia dei carnefici di Maurizio per bloccare arbitrariamente un parcheggio, che la figlia di Cerrato ha spostato senza domandarsi che conseguenze avrebbe avuto. “Lei ha detto” le domandano, “‘io quella sedia non l’ho accettata’. Ci può spiegare cosa significava per lei questo sopruso quotidiano?” Risposta: “A voi sembrava giusto occupare un posto in modo illegale? Se ho reagito? Certo. Lo avrebbe fatto anche mio padre. Lui queste cose me le faceva notare. Se le accetto io, se le accetta un altro, un altro e un altro ancora, il cambiamento dov’è? Io non l’ho accettato. Sono gli insegnamenti che ci ha dato lui. Non lo fate più, non lo accettate più, non buttate la carta a terra perché magari il cestino è lontano. Pensate, pensate. E reagite. Di cosa avete paura? Ce l’hanno tutti quanti, si supera. Io non ne ho più.”

 

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