La coop rossa e il «canale preferenziale» con Renzi, Lotti e Nardella

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2015-04-07

Un’informativa dei carabinieri chiama in causa il Giglio Magico del premier. I rapporti di Simone con ministri, amministratori, politici. E l’indagine a un punto di svolta

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Nella rete della CPL Concordia ministri, politici e amministratori. E un canale preferenziale di Francesco Simone con Renzi, Lotti e Nardella. Le indagini sulla metanizzazione di Ischia si allargano fino a toccare tutti i rapporti istituzionali del facilitatore della cooperativa rossa, compresi quelli nel Giglio Magico di Matteo Renzi. E la sensazione è che l’inchiesta sugli appalti assegnati alla cooperativa Cpl Concordia si possa espandere e coinvolgere un’ampia fetta del mondo politico e delle amministrazioni locali. Questo alla luce delle recenti rivelazioni di un alto dirigente della Coop che in carcere ha ammesso l’esistenza di un sistema corruttivo generalizzato con cui la Cpl sarebbe riuscita ad ottenere lavori per opere pubbliche. E dei rapporti che si vanno chiarificando tra Simone e la politica.
 
LA COOP ROSSA E IL CANALE PREFERENZIALE CON RENZI, LOTTI E NARDELLA
Venerdì scorso, interrogato nel carcere di Poggioreale, Francesco Simone, responsabile delle relazione esterne della Coop, ha parlato esplicitamente di un “protocollo ben collaudato”. Cosa prevedesse il protocollo, Simone lo ha spiegato disegnando uno scenario che collima in molteplici punti con quello già descritto dagli inquirenti sulla base delle prime indagini e che ha portato il 30 marzo a una raffica di arresti: consulenze, quasi sempre fittizie, e subappalti e forniture presso ditte segnalate dagli amministratori pubblici che favorivano l’aggiudicazione degli appalti. Nel frattempo però è spuntato un nuovo testimone, che ha parlato di ministri nella rete:

È il 28 giugno scorso. I pubblici ministeri Henry John Woodcock e Celeste Carrano interrogano Diego Solari, responsabile commerciale della«Cpl». E lui dichiara: «Sono stato io a presentare Francesco Simone al presidente Roberto Casari. Tra i due si è stabilito un rapporto strettissimo dal quale io in qualche modo sono rimasto fuori. Lo presentai a Casari quando la “Cpl” voleva affermarsi in Tunisia, i due “si innamorarono”, poi Simone fece aprire alla “Cpl” un ufficio a Roma. Simone mi fu presentato da Saro Munafò, ex segretario del ministro Claudio Martelli. Simone mi ha sistematicamente “bypassato” e per questa ragione ho gettato la spugna. Posso dire che da quando è diventato consulente lo spettro dei rapporti istituzionali della “Cpl” si è molto allargato.
Simone nasce come segretario di Bobo Craxi. La “Cpl” è una realtà commerciale molto radicata politicamente, soprattutto in un certo contesto. Rimasi molto sorpreso nel vedere che loro della “Cpl” dialogavano con ministri, politici e amministratori a tutti i livelli. Gli incarichi di consulenze non passano dal consiglio di amministrazione ma vengono conferiti direttamente dal presidente o dal vicepresidente». Nel verbale ci sono numerosi «omissis» che coprono nomi e circostanze sulle quali sono tuttora in corso verifiche. (Fiorenza Sarzanini, Corriere della Sera, 7 aprile 2015)

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L’interrogatorio del nuovo testimone nell’inchiesta CPL Concordia (Corriere della Sera, 7 aprile 2015)

 
I NOMI DEI MINISTRI COPERTI DA OMISSIS
È facile ipotizzare a quando punto che i magistrati della procura napoletana – il pool guidato dal procuratore aggiunto Alfonso D’Avino e dai pm Henry John Woodcock, Celeste Carrano e Giuseppina Loreto – intendano approfondire le indagini da estendere a un numero per ora indeterminato di appalti, che vanno ad aggiungersi a quelli sui quali i magistrati hanno già svolto accertamenti (la metanizzazione a Ischia e altri lavori nel Salernitano, in Puglia e in altre regioni che faranno parte di autonomi fascicoli da trasmettere per competenza territoriale ad altri uffici giudiziari). Si prevede dunque la fissazione in tempi brevi di interrogatori investigativi durante i quali saranno rivolte a Simone domande su una serie di episodi specifici che si inquadrerebbero nel sistema del quale ha per ora delineato solo i contorni. Anche perché nel frattempo Simone ha deciso di parlare. E dalle informative dei carabinieri depositate a sostegno dell’accusa esce anche il nome di Renzi:

Dopo l’apertura di un nuovo filone che coinvolge l’ex parlamentare (An, e poi Fli) Luigi Muro — sui lavori di metanizzazione nel’isola di Procida — altri interrogatori sarebbero fissati per le prossime ore.Simone avrebbe riempito decine di pagine con circostanze e nomi,dinanzi ai pm Henry John Woodcock, Celeste Carrano e Giuseppina Loreto. Svelando agli inquirenti l’esistenza un vero e proprio «protocollo ben consolidato» che serviva a truccare le gare, da nord a sud.
Era il perno, Simone, di una fitta rete di rapporti con eccellenti politici o-istituzionali: «Al riguardo— scrivono i carabinieri nel gennaio 2014 — egli riesce ad avere un canale preferenziale sia con il segretario Pd Matteo Renzi, sia con Luca Lotti e Dario Nardella». Ed era presente sui mercati esteri: dal business fotovoltaico a Cuba agli interessi «per il pomodoro» in Albania, passando per la costruzione «di un centro commerciale» in Mauritania. Si attendono sviluppi già in questa settimana. (Conchita Sannino, La Repubblica, 7 aprile 2015)

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L’informativa dei carabinieri su Simone e il Giglio Magico (La Repubblica, 7 aprile 2015)

Intanto la pista dei magistrati porta fino alla Tunisia. Dove una serie di transazioni sospette fanno pensare ai magistrati che ci fosse la base finanziaria per i fondi neri da utilizzare per le tangenti. Il craxiano che porta soldi in Tunisia. Sarebbe un vero ritorno di fiamma.

Leggi sull’argomento: Il Romanzo Criminale delle coop rosse

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