John Grant, il condannato all’iniezione letale in Oklahoma che muore tra convulsioni e vomito

di Massimiliano Cassano

Pubblicato il 2021-10-31

Un afroamericano di 60 anni è stato ucciso con l’iniezione letale ma qualcosa è andato storto: dopo la prima dose del siero, ha iniziato ad avere le convulsioni e ha vomitato diverse volte. È morto dopo venti minuti di agonia

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Dopo la prima iniezione ha iniziato ad avere le convulsioni, e ha vomitato diverse volte, costringendo i sanitari a intervenire per cercare di ridurre la sua sofferenza. Ci sono voluti venti minuti di agonia prima che l’esecuzione di una condanna a morte in Oklahoma terminasse con “successo”. John Grant, un 60enne afroamericano condannato alla pena capitale nel 2000 per aver ucciso un dipendente di una struttura carceraria, si è spento alla terza puntura, ma “dopo la prima siringa ha iniziato a tremare”, come ha raccontato il reporter dell’Associated Press Sean Murphy, che ha assistito alla scena.

Nello stato nel Sud degli Stati Uniti si è tornati alle esecuzioni dopo la moratoria del 2015 che aveva portato alla sospensione dell’uccisione dei condannati. Come riportato dalla Cnn, la procedura è iniziata alle 16: un quarto d’ora dopo, e dopo che i sanitari sono intervenuti per calmarlo ed asciugargli il volto, è stato dichiarato incosciente. A quel punto il personale gli ha somministrato le altre due dosi del cocktail letale. La dichiarazione del decesso è arrivata, infine, alle 16.21. L’episodio ha scosso l’opinione pubblica e sollevato sospetti sugli effetti del siero utilizzato, il Midazolam. Grant “ha avuto circa 200 convulsioni e ha vomitato diverse volte prima di svenire. Ho visto 14 esecuzioni ma è la prima volta che mi capita una scena del genere”, ha spiegato ancora il giornalista di AP.

Nonostante la condanna risalisse al 2000, il via libera all’esecuzione è arrivato solo pochi giorni fa dopo pronunciamento della Corte Suprema degli Stati Uniti. Il protocollo applicato su di lui era infatti già stato utilizzato nel 2014 e nel 2015, ma casi come il suo si erano verificati anche in passato, portando lo Stato dell’Oklahoma nel 2015 a dichiarare una moratoria per sospendere le esecuzioni. La Costituzione degli Stati Uniti vieta le “punizioni crudeli”. “Un processo su questa particolare questione dovrebbe iniziare a febbraio e le esecuzioni non dovrebbero riprendere prima di allora”, aveva dichiarato alcuni giorni fa Dale Baich, avvocato di alcuni detenuti condannati a morte. Mercoledì una Corte d’Appello gli aveva dato ragione e aveva ordinato la sospensione dell’esecuzione di John Grant, ma le autorità dell’Oklahoma si sono rivolte alla Corte Suprema che alla fine ha dato l’ok a procedere.

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