Johann Biacsics: il leader dei no vax austriaci morto di COVID che si curava in casa con clisteri di candeggina

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-11-30

Aveva detto no all’ospedalizzazione e alla cure, per poi tornare al suo domicilio dove ha tentato l’assurda via della candeggina

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Si celava dietro a tutti quei cliché bufaleschi che fanno parte della narrazione dei no vax. Ha detto no all’ospedalizzazione, no alle cure dei medici che volevano salvargli la vita. Johann Biacsics ha preferito dare seguito a quelle assurde teorie – prive di valenza scientifica – che corrono sul web e che lui stesso ha alimentato, ergendosi a grande protagonista e leader delle manifestazioni anti-vacciniste in Austria. Ed è morto, dopo aver tentato di “curarsi” dal COVID facendosi clisteri di biossido di cloro.

Johann Biacsics, il leader dei no vax austriaci morto di Covid

Perché era questa – e lo è tutt’ora – una delle tante narrazioni sbagliate che scorrono tra le chat dei no vax di tutto il mondo. Ed era accaduto un qualcosa di analogo anche all’inizio della pandemia negli Stati Uniti, quando il lucidissimo Presidente Donald Trump aveva consigliato agli americani la “cura miracolosa” attraverso iniezioni di disinfettante. Ovviamente non c’era nulla di vero dietro a quel paradossale suggerimento e moltissime persone sono finite in ospedale per aver seguito quanto indicato dall’ex inquilino della Casa Bianca.

E ora, dall’Austria, arriva anche il tragico epilogo per Johann Biacsics. Attraverso i suoi profili social, il 65enne si era reso protagonista dell’organizzazione di molti eventi di piazza contro il vaccino anti-Covid. E, infatti, l’uomo ha sempre rifiutato l’immunizzazione. E non solo. Dopo i primi sintomi da contagio, ha anche detto no al ricovero in ospedale. Nonostante le sue condizioni di salute fossero precipitate nel giro di poco tempo, ha preferito tornare a casa e sottoporsi a quella (non) terapia a base di clisteri di biossido di cloro.

Poi si è aggravato ancor di più: oltre ai problemi respiratori provocati dal virus, si sono aggiunti altri gravi sintomi che hanno debilitato il suo corpo. Settimane di sofferenza, fino al disperato tentativo di affidarsi alle cure dei medici. I familiari – che tutt’ora negano l’infezione da Sars-CoV-2 nonostante i test ripetuti fossero tutti positivi – hanno disperatamente chiesto aiuto chiamando un’ambulanza. Ma per il 65enne austriaco non c’è stato nulla da fare.

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