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Il primo italiano contagiato da Ebola

neXtQuotidiano 24/11/2014

E’ un medico di Emergency che sarà ricoverato allo Spallanzani di Roma. L’uomo era in Sierra Leone dal 18 ottobre. Rientrerà dall’Africa in nottata. Predisposte tutte le misure per l’accoglienza all’istituto per le malattie infettive della Capitale

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Un medico italiano è stato contagiato dal virus Ebola mentre lavorava a Lakka in Sierra Leone per Emergency. Il medico è stato isolato e verrà portato in Italia dove verrà alloggiato all’ospedale Spallanzani di Roma. «Sono state immediatamente attivate l`Unità di crisi della Farnesina e l`Aeronautica Militare per le attività operative ed il trasferimento del paziente presso l`Istituto Nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani», dice il Ministero della Salute. Beatrice Lorenzin, d’intesa con il Presidente del Consiglio, il Ministro della Difesa, il Ministro degli Affari Esteri e della cooperazione internazionale e il Ministro dell`Interno, ha dato disposizioni immediate per organizzare il trasferimento e il trattamento del medico italiano con trasporto ad alto biocontenimento. Il medico di Emergency arriverà in Italia durante la nottata.

Il protocollo regionale per Ebola


 
IL MEDICO CONTAGIATO DA EBOLA ALLO SPALLANZANI DI ROMA
Sono state predisposte tutte le misure per garantire il trasporto e il ricovero del paziente in massima sicurezza e iniziare tempestivamente il trattamento clinico. L’uomo era in Sierra Leone dal 18 di ottobre. In Sierra Leone, spiega l’organizzazione medico-umanitaria l’epidemia continua a espandersi con oltre 100 nuovi casi al giorno. Emergency ricorda i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, secondo cui sono oltre cinquemila i malati di Ebola nel Paese, ma i dati reali potrebbero essere molto più alti. Infine, l’organizzazione di Gino Strada fa sapere che per rispetto della privacy del collega e della sua famiglia per ora non rilascerà altre dichiarazioni. In precedenza un medico di ritorno dall’Africa e sempre appartenente ad Emergency era stato messo in quarantena in Val d’Aosta nonostante l’assenza di sintomi e i test negativi. Durante i 21 giorni di isolamento è previsto un continuo monitoraggio sanitario. «L’isolamento – spiega ancora l’Usl – ha l’obiettivo di cogliere eventuali sintomi di malattia ed evitare in tale caso contatti con altre persone».
 
COS’È EBOLA
Ebola colpisce gli uomini e i primati (scimmie, gorilla, scimpanze’). Apparsa la prima volta nel 1976 in due focolai contemporanei: in un villaggio nei pressi del fiume Ebola nella Repubblica Democratica del Congo, e in una zona remota del Sudan. L’origine del virus non è nota, ma i pipistrelli della frutta (Pteropodidae), sulla base delle evidenze disponibili, sono considerati i probabili ospiti del virus Ebola. Come si infettano le persone L’Ebola si trasmette nella popolazione umana attraverso lo stretto contatto con sangue, secrezioni, tessuti, organi o fluidi corporei di animali infetti. In Africa, l’infezione e’ avvenuta attraverso la manipolazione di scimpanzé, gorilla, pipistrelli della frutta, scimmie, antilopi di foresta e istrici infetti trovati malati o morti o catturati nella foresta pluviale. L’infezione avviene per contatto diretto (attraverso ferite della pelle o mucose) con il sangue o altri fluidi corporei o secrezioni (feci, urine, saliva, sperma) di persone infette. L’infezione può verificarsi anche in caso di ferite della pelle o delle mucose di una persona sana che entra in contatto con oggetti contaminati da fluidi infetti di un paziente con Ebola, quali vestiti e biancheria da letto sporchi dei fluidi infetti o aghi usati.

Dieci infografiche su Ebola

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