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L’Italia si blinda contro la variante B.1.1.529: sospesi i voli da Sudafrica e Paesi limitrofi
neXtQuotidiano 26/11/2021
Il governo ha sospeso i voli in arrivo da Sudafrica, Lesotho, Botswana, Zimbabwe, Mozambico, Namibia, Eswatini, Paesi in cui è diventata predominante una nuova e pericolosa variante del virus chiamata B.1.1.529
L’Italia si isola dai Paesi in cui la nuova variante B.1.1.529 del Coronavirus inizia a diventare predominante. “Ho firmato una nuova ordinanza che vieta l’ingresso in Italia a chi negli ultimi 14 giorni è stato in Sudafrica, Lesotho, Botswana, Zimbabwe, Mozambico, Namibia, Eswatini”, ha dichiarato il ministro della Salute Roberto Speranza, ricalcando la decisione presa ieri dal Regno Unito e da Israele. “I nostri scienziati sono già al lavoro per studiare la variante – ha aggiunto – ma nel frattempo ci vuole massima precauzione”.
Ho firmato una nuova ordinanza che vieta l’ingresso in Italia a chi negli ultimi 14 giorni è stato in Sudafrica, Lesotho, Botswana, Zimbabwe, Mozambico, Namibia, Eswatini.
I nostri scienziati sono al lavoro per studiare la variante B.1.1.529.
Nel frattempo massima precauzione.— Roberto Speranza (@robersperanza) November 26, 2021
L’allarme nasce dal fatto che la B.1.1.529 ha 32 mutazioni nella proteina spike, la parte del virus che la maggior parte dei vaccini usa per innescare il sistema immunitario contro il Covid: alcune di queste non sono state mai viste, altre sono note per essere collegate alla capacità di una variante di essere più trasmissibile e sfuggire all’immunità data dai vaccini. Il timore è che gli anticorpi dei guariti e dei vaccinati fatichino a riconoscere il nuovo ceppo, e quindi proteggano meno. Impossibile però secondo gli scienziati prevedere il comportamento della nuova minaccia, visto che le alterazioni della proteina spike funzionano in combinazione e non in maniera isolata.
La diffusione in Sudafrica della variante B.1.1.529
Il National Institute for Communicable Diseases (NICD), una divisione del National Health Laboratory Service (NHLS) in Sudafrica, ha identificato per primo la nuova variante Covid, e altri laboratori stanno confermando casi in aumento man mano che escono i risultati del sequenziamento. I casi rilevati in assoluto e la percentuale di positivi alla B.1.1.529 stanno aumentando rapidamente, in particolare nel Gauteng (un’area urbana che comprende Pretoria e Johannesburg), ma anche nel nord-ovest del Paese e nel Limpopo. Un grafico mostra la velocità con la quale la nuova variante, indicata in blu, è arrivata ad avere un’incidenza quasi pari a quella di altre che l’hanno preceduta, ma in molto più tempo.
È comunque possibile rilevarla tramite i tamponi molecolari, grazie alla delezione del gene S 69-70. Sono partiti gli studi di laboratorio per comprendere meglio le conseguenze di questa variante riguardo a trasmissibilità, gravità, evasione immunitaria, ma i risultati richiederanno 2-3 settimane. I funzionari dell’Organizzazione mondiale della sanità le daranno un nome greco, che potrebbe essere “Nu”.
Ci si interroga intanto su come sia nata: Francois Balloux, direttore dell’UCL Genetics Institute e professore di biologia computazionale presso l’University College di Londra, in una dichiarazione pubblicata dal Media Centre di Science, afferma che è probabile che la nuova variante si sia evoluta durante un’infezione cronica di una persona immunocompromessa, forse in un paziente affetto da HIV o AIDS non trattato.