L’Iss ha davvero dovuto smentire una per una le balle dei no-vax

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-08-08

L’Istituto superiore di sanità ha pubblicato un vademecum in cui, pazientemente, ha raccolto e smentito le più famose “argomentazioni” con cui i no vax osteggiano il vaccino anti Covid

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Combattere le fake news messe in piedi dai no-vax è faticoso. Lo è perché non finiscono mai, ogni giorno se ne aggiunge una più assurda della precedente, ma anche perché scendere a discutere con certe persone può essere deleterio: ti portano giù fino al loro livello e poi ti battono con l’esperienza. Ma in una società civile, è bene tener conto di tutti, anche di chi rema contro gli altri e rappresenta potenzialmente un rischio per la collettività: per questo motivo l’Istituto superiore di sanità (Iss) ha pubblicato un vademecum in cui, punto per punto, smentisce le bugie messe in circolo dagli scettici del vaccino e prova a fare un po’ di chiarezza nella speranza di convincere gli indecisi ad aderire alla campagna di immunizzazione.

1. “Non si conoscono gli effetti a breve e lungo termine, i vaccini sono stati prodotti troppo velocemente e le uniche informazioni vengono dalle aziende”

L’Iss fa notare come il sistema di farmacovigilanza per i vaccini contro il Sars-Cov-2 sia lo stesso di tutti gli altri farmaci e vaccini già approvati in precedenza. Dopo i risultati degli studi autorizzativi effettuati su decine di migliaia di individui di diversa età, vengono raccolte le segnalazioni dalle agenzie regolatorie nazionali e internazionali di possibili eventi avversi temporalmente correlate con la vaccinazione. In caso vengano evidenziati eventi avversi non manifestatisi durante gli studi autorizzativi, se dopo un’indagine approfondita viene sospettata o dimostrata una relazione causale con la vaccinazione, vengono aggiunti all’elenco delle reazioni avverse.

2. “I vaccini anti Covid sono sperimentali”

I vaccini autorizzati contro il Sars-Cov-2 hanno completato tutti i passaggi della sperimentazione necessari per l’autorizzazione all’immissione in commercio senza saltarne alcuno. Per questi vaccini il processo di sviluppo ha subito un’accelerazione senza precedenti a livello globale ma al momento della loro autorizzazione da parte dell’Agenzia Europea per il farmaco erano state percorse tutte le stesse tappe dell’iter di sperimentazione previste per gli altri vaccini in commercio.

3. “I vaccini provocano l’infezione”

Questa davvero difficile da smontare con una spiegazione scientifica, visto il livello di chi l’ha messa in circolo. I vaccini attualmente in uso in Italia usano la tecnologia a mRNA(Pfizer-Biontech e Moderna) e quella a vettore virale (Astrazeneca e Janssen). In entrambi i casi si introducono nell’organismo le ‘istruzioni’ per produrre frammenti della proteina che il virus usa per ‘agganciare’ la cellula. Quindi non viene utilizzato il SArs-CoV-2 vivo e infettante.

4. “I vaccinati sono contagiosi”

Questo è parzialmente vero. È possibile perché, come per tutti i vaccini esistenti, l’efficacia anche se molto alta non è del 100%, e ci possono essere quindi i cosiddetti ‘fallimenti vaccinali’. Inoltre anche un soggetto che risponde al vaccino si può ritenere immunizzato solo dopo almeno una settimana dal completamento del ciclo. Resta però un fatto: un livello di copertura della popolazione alto nella popolazione minimizza il rischio di trasmissione tra individui suscettibili all’infezione.

5. “Vengono nascosti effetti collaterali e decessi post vaccino”

I dati della farmaco-vigilanza sono pubblici. In Italia l’Agenzia Italiana per il farmaco (AIFA) pubblica periodicamente il resoconto le segnalazioni di sospetti eventi avversi, e lo stesso fa l’autorità europea Ema.

6. “Il vaccino causa infertilità e aborti”

Al momento non c’è nessuna evidenza scientifica di un effetto negativo dei vaccini sulla fertilità maschile o femminile. Per quanto riguarda la somministrazione del vaccino in gravidanza, dimostra l’Iss, le prime osservazioni, soprattutto dei dati Usa dove sono migliaia le donne immunizzate durante la gestazione, non hanno rilevato un aumento di rischio di effetti avversi per madri e neonati.

7. “Il vaccino modifica il nostro DNA”

I vaccini anti COVID-19 non cambiano e non interagiscono in alcun modo con il DNA, fa notare l’Iss. Ma spiegarlo tecnicamente a uno senza basi scientifiche è una missione impossibile, aggiungiamo noi.

8. “Il vaccino causa trombosi e miocarditi”

Tutti i farmaci e i vaccini possono avere effetti collaterali. Le Agenzie regolatorie riportano queste due patologie, che peraltro sono anche tra quelle causate dall’infezione, come rari effetti avversi della vaccinazione. Proprio per la loro estrema rarità questi effetti lasciano comunque il rapporto benefici-rischi a favore dei primi, come rilevato da tutte le agenzie regolatorie internazionali.

9.“I produttori di vaccini e i medici fanno firmare il consenso per evitare responsabilità”

La vaccinazione è un atto medico, e prevede quindi la firma di un consenso informato per essere sicuri che il vaccinando comprenda i benefici e rischi connessi.

10. “Dai 19/20 anni in giù per i soggetti sani è impossibile morire per Covid e pure manifestare sintomi gravi”

Anche se nelle fasce più giovani il rischio di sviluppare un’infezione sintomatica è minore rispetto agli adulti, è comunque presente. Dall’inizio della pandemia al 17 luglio ad esempio l’Iss fa notare che ci sono stati 28 decessi nella fascia di età 0-20 anni. In ogni caso lo scopo della vaccinazione anche nelle fasce di età più giovani è anche quello di limitare a livello di popolazione la circolazione del virus.

11. “Più vacciniamo più emergono nuove varianti”

L’esatto contrario: le varianti emergono perché il virus, replicandosi, tende a sviluppare nuove mutazioni. I vaccini, riducendo la circolazione, limitano quindi la possibilità che il virus muti. Le varianti in circolazione in questo momento inoltre, compresa la Delta, sono state osservate per la prima volta lo scorso dicembre, quando ancora le campagne vaccinali erano iniziate in pochissimi paesi

12. “D’estate il virus scompare, è inutile vaccinarsi o mettere le mascherine”

La trasmissione del virus è facilitata dalla frequentazione degli ambienti chiusi, ma anche all’aperto, in caso di assembramenti, è possibile la sua circolazione, ed è quindi necessario adottare le misure opportune. Tradotto: il virus non va in ferie ad agosto.

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