Quegli insulti sessisti a Paola Vella, la presidente del Gallipoli calcio

di Chiara Capuani

Pubblicato il 2022-05-24

Paola Vella, a capo del Gallipoli football club 1909, è stata offesa durante una gara in Eccellenza contro un’altra squadra pugliese.

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“Quella donna là fa la pornostar”, e ancora “Vella lavati la bocca”. Questo il tenore degli insulti – tra cori e striscioni – che Paola Vella, presidente del Gallipoli football club 1909, ha ricevuto da parte della tifoseria dell’asd Gallipoli durante una gara in Eccellenza contro un’altra squadra pugliese. L’ennesimo episodio che vede lo stadio rivestire lo status di ‘zona franca’, laddove tutto è permesso ai fini della tifoseria.

Quegli insulti sessisti a Paola Vella, la presidente del Gallipoli calcio

“Sono molto provata e sconcertata da queste offese sessiste nei miei confronti”, ha raccontato in un’intervista Paola Vella. “Trovo anche strano che a contestarmi siano i supporter di un’altra società gallipolina che addirittura milita in un’altra categoria, essendo distaccata totalmente dalla mia realtà. Sono quella che si preoccupa di più della reputazione di Gallipoli in generale a cui mi sento legata. Per me non esiste alcuna rivalità con l’altra squadra della città. Ringrazio tutti coloro che mi hanno manifestato solidarietà”.

La cosa peggiore, ha aggiunto Vella, è stata la mancanza di una condanna forte da parte delle istituzioni preposte di quanto accaduto. “E’ mortificante non aver ricevuto neanche un messaggio di vicinanza o di presa di distanza da parte della società in questione. Noi dirigenti dobbiamo dare l’esempio di correttezza e sportività, i cori dei tifosi sono stati molto irriverenti. Sono offesa come donna, non vorrei che la mia famiglia venisse mai a sapere questa cosa”.

Il sindaco di Gallipoli, Stefano Minerva, è poi intervenuto a sostegno della presidente, condannando apertamente la vicenda: “Cori beceri e di natura sessista, la contestazione è consentita, ma non deve mai travalicare il rispetto. Condanniamo fermamente cori che nulla hanno a che vedere con il clima e lo spirito sportivo”.

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