Incidente funivia Mottarone: i freni non si sono attivati per un errore umano?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-05-25

Se il freno automatico si fosse attivato la corsa della cabina della funivia sul Mottarone, nonostante la fune spezzata, non avrebbe concluso la sua tragica corsa precipitando al suolo e causando la morte di 14 dei 15 dei suoi occupanti. Perché è successo?

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Se il freno automatico si fosse attivato la corsa della cabina della funivia sul Mottarone, nonostante la fune spezzata, non avrebbe concluso la sua tragica corsa precipitando al suolo e causando la morte di 14 dei 15 dei suoi occupanti. Perché è successo?

Incidente funivia Mottarone: i freni non si sono attivati per un errore umano?

Non solo la documentazione cartacea che accerta tutti i controlli di manutenzione e ristrutturazione relativi all’impianto della funivia Stresa-Mottarone, nell’inchiesta della procura di Verbania che indaga per omicidio colposo plurimo e lesioni colpose sono finiti anche tutti i video delle telecamere del sistema di sorveglianza della struttura finita sotto sequestro, anche relativi ai giorni precedenti alla caduta della cabinovia in cui due giorni fa hanno perso la vita 14 persone. Nelle immagini a bassa definizione si vede anche l’ultima corsa verso l’alto interrotta a pochi metri dalla vetta quando si è spezzato il cavo trainante e la cabinovia ha ‘scarrellato’ verso il basso a velocità crescente dato che il sistema frenante di sicurezza non è entrato in funzione impedendo alla cabina di restare ancorata ai due cavi portanti. Il malfunzionamento dei freni ha fatto urtare la cabina contro un pilone quindi la cabinovia è precipitata al suolo da circa 20 metri prima di finire la sua corsa diverse decine di metri più a valle contro alcuni tronchi di abete. Ben 9 corpi sono stati sbalzati fuori dall’urto con il sottosuolo, mentre altre cinque persone sono rimaste intrappolate tra le lamiere. Oltre ai video di domenica, la procura ha deciso di sequestrare anche i filmati dei giorni prima per capire se si sia verificata qualche anomalia che possa spiegare l’incidente. Perché i freni non si sono attivati? Una delle ipotesi è che per un errore umano sia rimasto attivato il forchettone, il dispositivo che viene usato solo quando la cabina è vuota:

Si tratta di un elemento in ferro che tiene sempre aperte le ganasce del freno, impedendone l’attivazione in caso di necessità. Il forchettone si usa normalmente quando le cabine sono vuote e viene fatto un giro di prova senza vetturino per vedere se tutto funziona bene. In questo modo il gestore evita perdite di tempo nel caso in cui scatti il freno bloccando la cabina in mezzo al percorso, costringendo un operatore ad andare sul posto per disattivarlo. Succede per esempio quando salta la corrente o si verifica un guasto del sistema idraulico. Se c’è il forchettone, la vettura scende ugualmente. Se non c’è bisogna andarla a sbloccare ed è una complicazione. Tutto ciò a cabine vuote. Ma con la gente a bordo il blocco dev’essere tolto, in modo che il freno sia in grado di funzionare all’occorrenza. Se poi l’occorrenza è un evento eccezionale come la rottura del cavo traente, la presenza di quel pezzo di ferro che è il forchettone può avere effetti devastanti.

La Stampa, che chiama “pinze” il forchettone, spiega con quale modalità viene normalmente attivato e disattivato, e racconta anche di un guasto segnalato qualche giorno prima:

In quasi tutti gli impianti di questo tipo, la sera vengono bloccate aperte, con dei cunei che ne impediscono lo scatto per la chiusura. Operazione inversa la mattina, prima della messa in funzione dell’impianto: si rimuove l’ostacolo e si verifica che funzioni tutto. Una persona sostiene che quei cunei non siano stati rimossi, per errore. Nel caso la fune scorre lo stesso, ma non può scattare la morsa. Non fosse questo il motivo si dovrà capire perché il sensore, che rileva la corsa libera della cabina, non ha messo in azione il sistema di emergenza. Un ragazzo ha invece segnalato un guasto sabato pomeriggio, poco prima dell’orario di chiusura della funivia, fatto che gli avrebbe causato un ritardato rientro. Un altro malfunzionamento è stato indicato nel 7 maggio, ma pure in questo caso non c’è ancora stato tempo per le verifiche. Intanto sono stati sequestrati anche tutti i documenti dell’impianto, le schede tecniche e ogni filmato delle tante telecamere presenti sulla line

L’altra ipotesi per spiegare come possa essere precipitata la cabina della funivia al Mottarone è la rottura della fune, un evento piuttosto raro. Scrive Repubblica:

L’altra causa, la prima, è ovviamente la rottura della fune traente. «Le cabine — dice Sutto — sono bloccate con delle teste fuse che sono dispositivi di attacco fisso, un’unica fusione a cono che blocca la fune traente al carrello. O la testa fusa si è staccata, o la fune si è rotta dentro la stazione, dove faceva il giro, e il peso delle pance delle campate se l’è tirata dietro». La testa fusa è il punto debole, il più sollecitato. E infatti va rifatta ogni cinque anni. Ogni mattina vengono eseguiti controlli visivi, ma i test si fanno con i magnetoscopi. Un incidente impossibile? «No — assicura Sutto — l’ultimo simile che io ricordi, senza causa esterne com’è stato il caso del Cermis, è dell’86 ed è avvenuto a Corvara. In quel caso era stato causato da una spazzola di contatto elettrico caduta dentro le pulegge, che ha tranciato di netto la fune traente. La cabina è caduta ma il cavo si è attorcigliato a un albero bloccando il volo».

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