Attualità
L’inchiesta sull’ospedale Fiera di Milano e le acquisizioni di carte da parte della GdF
neXtQuotidiano 23/07/2020
L’inchiesta, al momento conoscitiva è coordinata dal pm Cristiana Roveda e dall’aggiunto Maurizio Romanelli. Tutto parte dall’esposto dei Cobas
Il nucleo di polizia Economico Finanziaria della Gdf di Milano sta effettuando acquisizioni di carte del Fondo Fondazione Fiera Milano per la Lotta al Coronavirus in via Manin dove ha sede la Fondazione di Comunità di Milano Città, Sud Est, Sud Ovest e Adda Martesana nell’ambito dell’indagine della Procura sulla realizzazione dell’ospedale anti-Covid nei padiglioni della stessa Fiera. L’inchiesta, al momento conoscitiva è coordinata dal pm Cristiana Roveda e dall’aggiunto Maurizio Romanelli.
L’inchiesta sull’ospedale Fiera di Milano e le acquisizioni di carte da parte della GdF
Come abbiamo scritto, il 21 maggio è stato aperto un fascicolo d’indagine. Del fascicolo si occupa il dipartimento di contrasto ai reati nella pubblica amministrazione guidato dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli. Il sindacato Cobas nell’esposto chiedeva ai pm di fare accertamenti e valutare eventuali profili di responsabilità in merito alla costruzione dell’ospedale. Nella denuncia, firmata dal portavoce del sindacato Riccardo Germani e depositata tramite l’avvocato Vincenzo Barbarisi, si segnala che l’operazione della costruzione della struttura modulare in Fiera “‘presenta delle criticità già dal giorno successivo alla decisione di pubblicizzazione da parte di Regione Lombardia della ‘Fondazione Fiera Milano per la lotta al Coronavirus'”. Criticità relative anche “alle cospicue donazioni arrivate da parte dei privati (…) per un totale di 21 milioni di euro” a questa Fondazione.
In sintesi, secondo l’esposto, l’ospedale in Fiera, nonostante sia stato costruito con i fondi privati, a detta del sindacato che ha sempre sostenuto la possibilità di utilizzare una parte dei padiglioni dismessi e “con gli impianti funzionanti” dell’ospedale di Legnano, si è rivelato “uno spreco di risorse”. E questo in quanto “proprio nel momento di maggiore criticità, tali fondi sarebbero potuti essere impiegati diversamente ad esempio facendo i tamponi ai medici, ai pazienti e al personale delle Rsa, investendo sulle strutture per la quarantena dei pazienti positivi ma non guariti per evitare focolai domestici – si legge ancora nella denuncia – creando squadre di medici per intervenire ai primi sintomi a domicilio per evitare l’ospedalizzazione”. Il sindacato ha chiesto anche di “verificare se la tutela degli interessi privati abbia avuto prevalenza rispetto alla prioritaria tutela della salute pubblica” nella costruzione dell’ospedale in Fiera, soprannominato “astronave” da Guido Bertolaso, consulente speciale incaricato per l’operazione dal presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana.
L’esposto dei donatori e le parole di Bertolaso
Intanto Giuseppe La Scala, a capo di uno studio con duecento legali e 150 dipendenti, e anche vicepresidente dell’Associazione piccoli azionisti del Milan, ha denunciato «la mancanza di trasparenza sull’uso dei fondi» e chiede di capire «come sono stati utilizzati i nostri soldi donati» per l’ospedale alla Fiera di Milano e minaccia un’azione legale nei confronti di Regione Lombardia dopo aver donato 10mila euro insieme ai colleghi per la sua costruzione. Ha scritto nel maggio scorso Repubblica Milano:
Il legale descrive un sistema contabile privo di trasparenza. «La Fondazione Comunità, una sorta di emanazione di Fondazione Cariplo, ha costituito al suo interno un fondo dedicato il cui primo donatore è stata Fondazione Fiera, con 50 mila euro e gli spazi messi a disposizione. Questo fondo dedicato — continua il legale — aveva un comitato di gestione composto da un rappresentante di Fondazione Comunità e due di Fondazione Fiera con funzioni di indirizzo, cioè di consigliare a chi dare i quattrini. Fondazione Comunità sgancia i quattrini a quelli che fanno iniziative connesse all’ospedale e questi rendicontano alla Fondazione Comunità che, a sua volta, rendiconta a se stessa e a Fondazione Fiera. Insomma, se la cantano e se la suonano».
Così, se ora fondazione Fiera non renderà pubblica la destinazione dei soldi, La Scala è pronto a rivolgersi alla magistratura. «Chiederemo agli enti coinvolti di avere accesso agli atti in base alle norme sulla trasparenza perché, anche se la fondazione è un soggetto di diritto privato, in questi casi quella di Fiera ha un’origine pubblica e la Fondazione Comunità è emanazione di una banca, ha quindi dietro un sistema di vigilanza pubblica».
E, sempre riguardo l’ospedale, c’è un piccolo giallo che riguarda Guido Bertolaso. Il superconsulente voluto da Attilio Fontana per sovrintendere alla costruzione della struttura alla Fiera di Milano ha detto proprio a La Scala a maggio che ““Quello in Fiera non è il mio ospedale. Sono sconcertato dall’evoluzione del progetto, a causa della mia malattia sono stato di fatto esautorato dall’operazione”. Tanto che “ho diffidato Regione Lombardia e Fondazione di Comunità, dal chiudere la struttura e a proseguire tale progetto”. La conversazione è stata prima confermata al Fatto dallo stesso Bertolaso con degli inequivocabili sms, e poi smentita da Bertolaso: “Leggo solo falsità a cui non ho nemmeno intenzione di rispondere”.