Il mondo è in fiamme: la mappa degli incendi della NASA

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-08-10

Gli incendi che hanno colpito tutto il pianeta in queste ore sono stati fotografati dal sistema spaziale della NASA. In alcune aree del globo si tratta di fiamme dolose per agevolare i raccolti: ma che danno.

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Il mondo è in fiamme, l’Italia si appresta a vivere la settimana più calda dell’anno. Bari, Campobasso, Rieti e Roma sono le città bollino rosso, poi ci sono le isole dove le temperature dovrebbero raggiungere i 47 gradi. Dopo ormai due mesi in cui Sicilia e Sardegna sono stati devastate dagli incendi. Un problema che in queste ore sta colpendo il nostro Paese tanto quanto la Grecia, la Turchia, la California, e ancora l’Australia e la Siberia. Chi fino ad oggi ha negato l’impatto disastroso delle recenti politiche industriali e sociali sull’ambiente, ora è costretto ad aprire gli occhi.

Incendi in tutto il mondo, le immagini della NASA fotografano i paesi colpiti. Dall’Italia alla Siberia

Le immagini della Fire Information for Resource Management System della Nasa, rilevati con lo strumento Modis a bordo del satellite Terra della Nasa, indicano i luoghi in cui ci sono alte temperature e sono in corso incendi. Le aree che in queste ore sono maggiormente colpite rimangono Nord e Sud America, la zona centro-meridionale dell’Africa, in particolare Zambia, Angola, Malawi e Madagascar. La situazione della Repubblica democratica del Congo è gravissima, lo strato di fumo è così spesso che molte aree sono completamente oscurate. A fuoco anche la penisola arabica, la costa mediterranea, l’Europa nord-orientale, mentre in Asia a bruciare sono le coste dell’India, la Siberia, nonchè Cina, Malesia e Indonesia. Secondo alcune ricostruzioni la situazione in Africa è strettamente legata ad alcuni incendi dolosi causati per scopi agricoli. I coltivatori in queste aree usano il fuoco da migliaia di anni per pulire i campi dalle vecchie colture e prepararli per le nuove, bruciare le sterpaglie, rinnovare i pascoli o la savana. I metodi primitivi utilizzati in queste aree del mondo sono sì efficienti da un punto di vista agricolo, al contempo hanno un impatto devastante sull’ambiente. Ognuna di queste operazioni è fonte di pericolo, per via del fumo, rilascio di gas serra e distruzione degli ecosistemi. In Africa centrale, conclude la Nasa, la stagione degli incendi di solito inizia a maggio e raggiunge il suo picco in agosto.

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