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Ilva Sapora: la colpevole perfetta per la storia delle statue coperte per Rouhani
Alessandro D'Amato 28/01/2016
La responsabile del cerimoniale della Presidenza del Consiglio, è la persona che avrebbe preso la decisione di coprire le statue dei Musei Capitolini in occasione della visita del presidente dell’Iran. Una colpevole perfetta per una figuraccia mondiale
Ilva Sapora, responsabile del cerimoniale della Presidenza del Consiglio, è la persona che avrebbe preso la decisione di coprire le statue dei Musei Capitolini in occasione della visita del presidente dell’Iran Rouhani. È stata indicata dall’entourage di Matteo Renzi come la colpevole dell’accaduto e ieri l’«inchiesta» di Palazzo Chigi – annunciata mentre i giornali di tutto il mondo inzuppavano nel ridicolo la figuraccia italiana – condotta dal segretario generale Paolo Aquilanti le ha chiesto una relazione che sarà letta stamattina. Quindi arriverà il giudizio.
Ilva Sapora: la colpevole perfetta per la storia delle statue coperte
E sarà, come si suol dire, severo ma giusto. Anche perché Ilva Sapora, da più di 15 anni a Palazzo Chigi, è stata promossa a capo del cerimoniale di Palazzo Chigi da Enrico Letta e non da Matteo Renzi, che lì l’ha trovata e però l’ha apprezzata e lasciata al suo posto. Oggi il Corriere ne parla con toni agrodolci, sottolineando che è impossibile che abbia preso la decisione di coprire le statue da sola:
Classe ‘51, a un passo dalla pensione, la dirigente guida il Cerimoniale di Palazzo Chigi da circa tre anni. Prima ne è stata vicario, prima ancora ha diretto il dipartimento Onorificenze e Araldica. Esperienze professionali al Consiglio nazionale delle Ricerche. È una donna raffinata, elegante, che indubbiamente spicca, nella delegazione del governo e all’interno del suo ufficio, non solo per meriti estetici. Per ragioni di ufficio la si trova al fianco del premier in quasi tutti gli incontri istituzionali, sia in Italia che all’estero. E per ragioni che non dipendono da lei, visto il metodo di lavoro del presidente del Consiglio, e il grado estremo di accentramento che la gestione Renzi ha impresso alla macchina di Palazzo Chigi, è difficile che possa avere preso la decisione di coprire i nudi del Campidoglio in totale autonomia.
Ma insieme, ricorda il quotidiano, la Sapora dichiara nel suo curriculum pubblicato sul sito della presidenza del Consiglio di non avere una grande conoscenza dell’inglese: «Viene da chiedersi se il capo dell’ufficio del Cerimoniale di un Paese come l’Italia possa permettersi di avere un alto dirigente che dichiara di non saper parlare l’inglese, almeno a un livello decente. Ma questa è un’altra storia. Forse». Ed è proprio il momento giusto per chiederselo, verrebbe da dire.
«Qualche testa dovrà cadere»
Goffredo De Marchis su Repubblica è ancora più esplicito. Prima ricorda che per la faccenda Renzi è infuriato e «qualche testa dovrà cadere», poi segnala che “la struttura di Palazzo Chigi” da tempo contesta la Sapora che guida un ufficio di 70 dipendenti. Le si addossa la storia dei rolex in Arabia, e chissà perché il suo nome esce solo ora nella faccenda e quali sarebbero le sue responsabilità:
Da qualche mese la Sapora viene messa in discussione dentro il Palazzo per la gestione del suo ufficio. Ufficio che conta 70 dipendenti (compreso il dipartimento delle onorificenze) e che con una squadra simile non dovrebbe commettere neppure un errore. Invece qualche sbavatura, raccontano i funzionari, c’è stata. La più recente è il parapiglia nato durante la visita di Renzi a Ryad (8 novembre 2015) per aggiudicarsi alcuni orologi preziosi relagati dai sauditi. La Sapora è una signora di 64 anni con la quale Renzi, fin dall’inizio, ha stabilito un rapporto ottimo. Lei fu la prima, tra i dirigenti del Palazzo, ad accettare senza battere ciglio il taglio dello stipendio. Lei ha accompagnato il giovane e inesperto premier negli angoli oscuri del protocollo.
Ma ai grand commis il capo del cerimoniale non è mai piaciuto e non è mai piaciuta la sua carriera. Dicono: «La Sapora era la segretaria di Ortensio Zecchino», ex ministro e politico della Prima repubblica. A chiamarla alla presidenza fu Gianni Letta, 15 anni fa. Ha scalato i vertici dell’amministrazione senza il curriculum dei funzionari dello Stato, senza passare dai concorsi. Insomma, secondo le voci di corridoio forse invidiose, non ha il pedigree. Eppure il feeling con Renzi c’era. Per questo c’è chi considera improbabile che la Sapora non sia passata dall’ufficio del premier prima di organizzare i particolari della visita di Rouhani.
Intanto i precedenti valgono, sì, ma non per Renzi. E molti hanno ricordato l’incontro ufficiale fra il premier e il principe ereditario degli Emirati arabi, lo Sceicco Mohammed Bin Zayed Al Nahyan. Per l’occasione visita alla Loggia dei Lanzi e cena a Palazzo Vecchio. E copertura di Koons per non urtare la sensibilità dell’ospite:
Ma questo ormai poco importa. La colpevole perfetta è stata trovata.