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Immagini di Guerra: il padre che piange il figlio ucciso dal bombardamento su Mariupol mentre giocava a calcio

neXtQuotidiano 04/03/2022

Il giovane Iliya, 16 anni, è morto durante quell’attacco missilistico che ha colpito quel campo da calcio vicino alla scuola

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Un’immagine straziante che fa capire come la narrazione russa sull’avanzata militare non ostile sia del tutto falsa. Quel padre che stringe tra le sue mani la testa del suo giovane figlio, Iliya, ucciso a soli 16 anni da uno dei tanti missili lanciati dall’esercito del Cremlino contro gli obiettivi civili in Ucraina. Il ragazzo è morto per colpa di uno dei tanti bombardamenti. Per colpa di uno dei tanti missili lanciati nella zona di Mariupol che ha colpito quel campetto di calcio in cui stava giocando.

 

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Iliya, il 16enne ucciso dai missili russi mentre giocava a calcio

Una foto straziante, ma necessaria. Il corpo senza vita e insanguinato del giovane Iliya è disteso su una barella all’interno dei corridoi dell’ospedale di Mariupol. È coperto da un lenzuolo bianco che, nel giro di poco tempo, si è intriso di quel sangue rosso fuoriuscito dalle gravi e profonde ferite provocate dalla deflagrazione. In alto c’è suo padre, Serhii, con la testa chinato verso il basso. Versa un fiume di lacrime per quel dolore incontrollabile mentre stringe a sé la testa di quel figlio ucciso da questa assurda guerra che sta colpendo tutto e tutti i cittadini ucraini.

Come riporta Associated Press, il giovane si trovava nel campo di calcio vicino a una scuola nella città del Mar d’Azov, nella zona di Mariupol. E mentre era lì a rincorrere un pallone, quel luogo è finito al centro di quella pioggia di missili incontrollati che i militari russi continuano a lanciare fin dall’alba di giovedì 24 febbraio. Una corta interrotta da quella esplosione che gli ha tolto la vita. E l’immagine straziante è il simbolo dei dolori provocati da una guerra. Nonostante la Russia non voglia utilizzare questo termine. E mentre blocca tutti i media che ne parlano in questi termini, continua a bombardare uccidendo civili. Per una vergogna che rimarrà sui libri di storia e negli occhi di chi la sta vivendo sulla propria pelle. Come Serhii, padre di Iliya.

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