“Il virus non è nato in laboratorio”: l’Oms smentisce (definitivamente) Salvini e Meloni

di Giorgio Saracino

Pubblicato il 2021-02-09

Il leader della Lega due mesi fa ha detto: “Tutto è iniziato in un laboratorio cinese senza controllo, con l’Oms che ha dormito o è stata assente o complice”.

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L’Oms mette a tacere i complottisti: il virus non è nato in laboratorio. Sicuramente -fanno sapere- è di origine animale, anche se non si sa né di quale, né quando. Ma una cosa è certa: l’ipotesi di un errore in laboratorio è “estremamente improbabile”. Probabilmente un pipistrello, probabilmente dal mercato di Wuhan, in Cina. Ma nulla di certo, almeno per ora. Di certo c’è solo che le tesi dei complottisti, di cui Matteo Salvini è stato capo squadra- che ritenevano che il covid fosse stato creato ad hoc o (anche) per sbaglio- all’interno dei laboratori cinesi oggi possono essere definitivamente escluse. Come dimenticare il direttore di TgCom24 Paolo Liguori, che ripreso a tutto schermo e con il led alle spalle, emetteva sentenze come: “Il virus è nato in laboratorio”. E poi, come per acquisire credibilità: “Ho fonti dell’intelligence”. Dando così adito a complottisti e mistificatori. Prendiamone uno ad esempio: Matteo Salvini.

Riavvolgiamo il nastro e torniamo indietro di un paio di mesi: 16 dicembre 2020. Matteo Salvini è in Senato, e per l’ennesima volta punta il dito contro l’Organizzazione mondiale della Sanità, colpevole di non aver ancora accertato l’origine del virus. Anzi, di non aver proprio aperto gli occhi (con malizia? – “è complice”, dirà) sulla città di Wuhan. In pompa magna urla: “Ce lo diciamo? Tutto è iniziato in un laboratorio cinese senza controllo, con l’Oms che ha dormito o è stata assente o complice. Mi domando perché i cittadini italiani dovrebbero continuare a pagare questa organizzazione. Spero che arriverà il momento, in cui qualcuno in questa aula chiederà il risarcimento a chi ha causato tutto questo, sperando che possa farlo”. Ora la risposta è arrivata, e La Bestia l’ha commentata così, di striscio, con un “Assurdo che la missione Oms si chiuda con un ‘non lo so'”. Per i leghisti non è il momento di scusarsi per non aver pesato parole e idee, bensì quello di continuare ad attaccare l’Oms, stavolta colpevole di non esserne venuta a capo. Come a dire con un po’ di ironia: “Siamo in buone mani”.

Quello che si è saputo oggi, e che deve aprire gli occhi, è altro: i complottisti vadano in panchina e lascino spazio alla scienza. Dopo settimane di ricerche nella città cinese dell’Hubei, poche ore fa in conferenza stampa: “Non abbiamo scoperto qualcosa che abbia drammaticamente cambiato la storia. Non sappiamo quale ruolo abbia avuto il mercato di Wuhan. Però abbiamo aggiunto nuovi dettagli importanti per la nostra comprensione”. Ma comunque non è più ora di cercare indizi nei laboratori. Di questo Peter Ben Embarek, capo della squadra di esperti dell’Oms, ne è certo.

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