Il poliziotto che ha ucciso George Floyd ammette solo oggi di aver “violato i diritti” della vittima

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-12-15

Derek Chauvin, già allontanato dal corpo di Polizia dopo la condanna per omicidio, ha parlato oggi durante la prima udienza del processo sulla violazione dei diritti civili del cittadino afroamericano ucciso

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Nel processo che ha portato alla sua condanna – per omicidio – a 22 anni e 6 mesi di carcere, Derek Chauvin si era dichiarato non colpevole. Quel ginocchio che insisteva e spingeva con tutto il peso del suo corpo sul collo di George Floyd – che gridava affannosamente “Non riesco a respirare, non riesco a respirare” – , però, è stata giudicata la causa della morte dell’afroamericano ucciso a Minneapolis il 25 maggio del 2020. Ma oggi, l’ex poliziotto, ha per la prima volta ammesso di aver violato i diritti civili del 46enne. Una violazione che, poi, ha portato alla sua morte.

George Floyd, la confessione del poliziotto che lo ha ucciso

Quella che, di fatto, è una confessione tardiva (anche se le immagini non avevano mai messo in dubbio la responsabilità dell’ex poliziotto) è arrivata nel corso della prima udienza di un altro processo che segue un secondo filone d’inchiesta. Derek Chauvin, infatti, dovrà rispondere in un processo federale dell’accusa di violazione dei diritti civili di George Floyd per le modalità con sui sono state condotte le operazioni di quel tentativo di arresto. E con lui, per le stesse accuse, sono imputati anche gli altri tre agenti protagonisti di quanto accadde a Minneapolis nel maggio del 2020: Thomas Lane, J Kueng e Tou Thao.

Il processo federale inizierà nel mese di gennaio, ma oggi Derek Chauvin è stato ha parlato di fronte ai giudici. E proprio lì, per la prima volta, ha fatto quell’ammissione di responsabilità: ha violato i diritti civili di George Floyd. Una verità che era scritta in quel filmato ripreso dalla bodycam sua e degli altri agenti che hanno immortalato quei lunghi minuti di violenza. E che hanno scritto una pagina di storia incancellabile per gli Stati Uniti. Inoltre, lo stesso ex poliziotto deve rispondere anche di un accusa analoga per aver violato i diritti anche di un altro afroamericano, minorenne, nel 2017. Tre anni prima dell’omicidio di George Floyd.

(foto IPP)

 

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