Attualità
Il piano del governo per chiudere le discoteche
neXtQuotidiano 03/08/2015
Dopo il Cocoricò la stretta dell’esecutivo sui locali notturni. Controlli antidroga nei locali e nelle strade e nuovi test per gli avventori
Dopo il Cocoricò arriva la stretta del governo sulle discoteche. Il piano del governo per affrontare l’emergenza prevede i controlli per strada: al momento vengono fatti in via sperimentale. Il Viminale intende tenere fede alla stessa linea tenuta nel caso di Riccione: in caso di irregolarità il locale dovrà chiudere subito. Il primo accertamento nella movida dovrà essere effettuato con l’etilometro, poi scatteranno nuove verifiche come il prelievo di tre campioni di saliva. Saranno intensificati i controlli in tutti i luoghi del divertimento: non solo discoteche ma anche punti dove si organizzano i rave party.
IL PIANO DEL GOVERNO PER CHIUDERE LE DISCOTECHE
Racconta Fiorenza Sarzanini sul Corriere che la direttiva era stata imposta già alla fine di maggio, proprio in vista dell’estate, quando il capo della polizia Alessandro Pansa si era confrontato con i questori e aveva concordato con loro sulla necessità di intensificare i controlli in tutte quelle «piazze» del divertimento che troppo spesso si trasformano in luoghi di morte. Discoteche, ma anche luoghi dove si organizzano rave party, punti di ritrovo che troppo spesso vengono governati da spacciatori italiani e stranieri. Ma cambieranno anche gli accertamenti stradali per stanare chi guida in stato di ebbrezza:
L’obiettivo è evidente: impedire che possano guidare o comunque andare in giro persone sotto effetto di alcol o stupefacenti, o addirittura entrambi. Il primo accertamento si fa con l’etilometro, poi scattano le nuove verifiche. E allora la procedura prevede il prelievo di tre campioni di saliva. La prima analisi si fa sul posto, se c’è reazione alla presenza di droghe scatta il ritiro preventivo della patente. Il secondo campione viene sottoposto al test il giorno successivo: se il risultato è nuovamente positivo, la patente viene inviata in prefettura e scatta anche la sanzione. Il terzo, viene tenuto per eventuali contestazioni, ma anche per i provvedimenti che il prefetto può prendere se si tratta di consumatori abituali.
Si potrà anche denunciare via sms gratuito chi spaccia nelle vicinanze di scuole e locali notturni. Poi ci sono le verifiche sulle licenze:
Si punta alla prevenzione, ma si agisce anche con la repressione. Sono stati pianificate attività in tutti i locali maggiormente frequentati dai ragazzi. Oltre alle verifiche amministrative sulle licenze, grande attenzione è stata raccomandata per la vendita di alcolici: chi consente ai minori di poter bere, rischia i sigilli immediati. Uguale provvedimento deve scattare se non si rispettano gli orari di chiusura. Non solo. Le discoteche dovranno garantire di poter contare su un servizio di vigilanza che impedisca l’ingresso e l’attività di chi vende droga, ma anche di chi organizza festini con minorenni o comunque agevola la prostituzione.
COSA È SUCCESSO AL COCORICÒ
Nel frattempo emergono i dettagli della relazione del questore di Rimini Maurizio Improta che ha disposto la chiusura del locale per quattro mesi a partire dal 2 agosto: «I fatti dimostrano in maniera ineluttabile come il Cocoricò sia divenuto nel tempo un punto di riferimento per persone pericolose, orbitanti nell’ambiente dello spaccio e del consumo smodato — ovvero dell’abuso — di sostanze stupefacenti e psicotrope con gravi e ricorrenti ripercussioni, oltre che per l’ordine e la sicurezza pubblica, anche e soprattutto per la salute e l’incolumità dei giovani frequentatori. Il locale è ormai percepito e incontestabilmente considerato negli ambienti e circuiti reali e virtuali del mondo giovanile, un simbolo degli eccessi, un luogo dove è ammissibile abbandonarsi a forme estreme e incontrollate di divertimento che portano i giovani avventori a perdere il contatto con la realtà e a non percepire più i segnali di allarme del proprio organismo». E poi ci sono le “attrazioni porno”:
C’è la droga, ci sono gli alcolici venduti anche a chi ha meno di 18 anni. E poi c’è il sesso. Il 12 maggio 2014 ai gestori del Cocoricò viene notificata una diffida «per aver organizzato nella discoteca “spettacoli teatrali” contrari al buon costume cui hanno potuto assistere avventori minorenni (ammessi in sala nonostante l’espresso divieto contenuto nella licenza), realizzati mediante l’esibizione di figuranti e artisti completamente nudi, collocati a coppie ai lati di alcuni portali attraverso i quali i frequentatori erano costretti a passare per poter accedere in sala e senza poter evitare di strisciare sui loro corpi».