Il papà della ragazza violentata a Lignano: “Quando ho visto gli stupratori di mia figlia ho capito che erano delle nullità”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-08-13

Sulle colonne de La Repubblica il padre della ragazza violentata a Lignano racconta i fatti che hanno portato allo stupro di sua figlia

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Questa mattina sulle colonne de La Repubblica il padre della 18enne violentata martedì a  Lignano ha raccontato la sua storia. L’uomo dopo aver saputo dell’aggressione alla figlia ha deciso di tornare sul luogo del crimine e di affrontare gli stupratori faccia a faccia, cinque ragazzi, tutti italiani e residenti tra Veneto, Lombardia e Piemonte, d’età compresa tra i 17 e 21 anni e senza precedenti. Ora i giovani sono indagati per il reato di violenza sessuale mentre la procura di Udine e quella minorile di Triste, grazie al lavoro del vicequestore Massimiliano Ortolan, stanno portando avanti le indagini per cercare materiale che possa chiarire i fatti. Nel corso del racconto restituito al quotidiano torinese  dal genitore, ci sono anche alcuni passaggi attraverso cui è possibile ricostruire la vicenda.

Il papà della ragazza violentata a Lignano “Ha pianto, ma non le hanno dato retta e hanno continuato”. La ricostruzione dei fatti

L’uomo ha ripercorso quelle ore, in cui sua figlia appena 18enne è stata aggredita da un gruppo di ragazzi e violentata. Sulle colonne de La Repubblica racconta che in spiaggia la ragazza ha incontrato un amico, si conoscevano già. La famiglia è infatti abitudinaria di Lignano, è la loro destinazione turistica di riferimento tutti gli anni. I genitori in quegli attimi concitati erano in spiaggia, sotto l’ombrellone, quando la ragazza si è allontanata con il suo aguzzino. Secondo quando riportato dai verbali della polizia il coetaneo avrebbe accompagnato la giovanissima vittima in un appartamento, era in compagnia di tre ragazzi. Poi ne sono arrivati altri due. “Con noi, che siamo i suoi genitori, non è stata esplicita. Ci ha detto che ha pianto, ma non le hanno dato retta e hanno continuato – racconta nel corso dell’intervista – Quando ha visto che spuntavano altri ragazzi è andata nel panico”. Nel racconto del papà, il dettaglio più importante forse è la forza di resistere agli impulsi di un uomo che ha appena saputo da sua figlia di essere stata violentata. Di rientro dalla spiaggia, la ragazza consigliata dal bagnino a cui aveva confessato tutto, decide di raccontare ai genitori l’accaduto. L’uomo racconta di non aver avuto con se il cellulare, “avrei chiamato le forze dell’ordine” spiega. Poi decide di farsi guidare all’appartamento dalla ragazza. Racconta in una delle risposte che l’idea non era quella di una spedizione punitiva, voleva solo guardarli negli occhi. Risultato che però non è riuscito ad ottenere. Dopo aver bussato a più riprese, l’uomo ha sfondato la porta. Dentro la casa i ragazzi c’erano, ma chiusi in bagno terrorizzati da quella che sarebbe potuta essere la reazione del padre di quella che era stata la vittima della loro baby gang: “Piagnucolavano, supplicandomi di andare via e minacciandomi di chiamare la polizia e ho capito di trovarmi di fronte a persone insignificanti. Ho lasciato stare, come mi consigliavano i condomini, e ho aspettato gli agenti”

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