Il monsignore siciliano che invita le donne a non denunciare le violenze dei mariti

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-04-07

Lo ha scritto in un post il monsignor Antonio Michele Crociata di Castellammare del Golfo (Trapani), rispondendo a un post di un giornalista dell’Ansa che invitava le donne di allontanarsi al primo schiaffo

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Si chiama monsignor Antonio Michele Crociata di Castellamare del Golfo (Trapani), è un convinto sostenitore di Orban, salviniano di ferro, antiabortista, apertamente schierato contro il Ddl Zan, teorico dello stop all’immigrazione, ma questa volta ha superato il livello di indecenza massimo persino per uno come lui, invitando pubblicamente le donne a non denunciare abusi e violenze.

“Se il compagno o marito ti alza le mani, non denunciare. Tra marito e moglie può capitare. La perfezione non esiste. Anche le mogli, del resto, talvolta, mancano nei confronti dei mariti” ha detto commentando il post di un giornalista dell’Ansa che invitava le donne ad allontanarsi e denunciare al primo schiaffo.

“Se il compagno o marito ti alza le mani, anche una sola volta, scappa via. Il perdono potrebbe costarti la vita. Agisci subito e mettiti al riparo. Contatta il 1522, la polizia o i carabinieri” aveva scritto su Facebook Gianfranco Criscenti, giornalista dell’Ansa. A distanza di pochi minuti, arriva il commento di Crociata

“Beh! il tuo consiglio, Gianfranco, mi sembra un po’ eccessivo. Tra marito e moglie… può capitare. Esiste anche il grande valore del perdono vicendevole, della tolleranza, dell’amore per i figli, della consapevolezza di essere, nonostante tutto, un cuor solo e un’anima sola… Può capitare, dunque. Non bisogna, però, mai esagerare, comunque. La perfezione su questa terra non esiste. Anche le mogli, del resto, talvolta mancano nei confronti dei mariti e… ciò non significa affatto… bisogna accettare…via!!!!!! non esageriamo!!! Esistono, infatti, anche le virtù, che tutti siamo chiamati a sforzarci di praticare. Nel matrimonio, infatti, le virtù contano più dell’amore. Quando si è fidanzati, lui vive per lei e lei vive per lui. Quando, però, ci si sposa, l’amore da solo non basta più e servono maggiormente le virtù e lui e lei vivono, soprattutto, per i figli”.

Invece di accogliere e proteggere le vittime di violenza, il monsignor Crociata le spinge tra le braccia dei loro carnefici. Uno del genere non è degno di rivestire alcun incarico né di rappresentare a nessun livello la chiesa, e c’è da augurarsi venga allontanato all’istante da ogni luogo sacro, pubblico e laico. 

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