Il ddl Zan torna in Parlamento (e questa potrebbe essere la volta buona)

di Aprite il cervello

Pubblicato il 2022-04-28

Molto presto potremmo sentire nuovamente parlare di legge contro l’omotransfobia nella speranza che questa possa essere la volta decisiva per tutelare milioni di italiani

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Ieri 27 aprile sono passati esattamente 6 mesi dall’affossamento del ddl Zan, la bocciatura del disegno di legge contro l’omotransfobia provocò una grande polemica che si diffuse anche sui principali giornali esteri (tra questi “El Pais” e “The Guardian”), a causa dell’esultanza di vari senatori di destra all’annuncio dei risultati della votazione.

La bocciatura del ddl Zan è avvenuta attraverso un voto segreto con il quale la maggioranza del Senato si espresse a favore della richiesta di Fratelli d’Italia e della Lega di affossare il disegno di legge approvando la così detta “tagliola” prevista dal regolamento del Senato all’articolo 96. Sempre il regolamento del Senato all’articolo 76 prevede che dopo l’approvazione della tagliola, non sia possibile presentare un disegno di legge sullo stesso argomento per i successivi 6 mesi.

L’affossamento del ddl Zan, avvenuto il 27 ottobre 2021, dunque non sancì soltanto la bocciatura di un disegno di legge che aspetta di essere approvato in Italia da decenni, ma determinò anche il blocco del parlamento e delle varie commissioni sulla questione omotransfobia per ben 6 mesi.

Il voto favorevole alla tagliola sul disegno di legge Zan fece scaturire in tutta Italia numerose proteste. A Milano, in appena un giorno, oltre 10.000 persone si organizzarono per manifestare contro la bocciatura del disegno di legge.
Le proteste si estesero anche oltre i confini nazionali, vari italiani all’estero manifestarono per dare il loro supporto al ddl Zan a Londra, Parigi e Bruxelles.

“Le nostre voci non le affosserete mai” fu questa una delle frasi maggiormente ricorrenti sui cartelloni presenti alle proteste, un messaggio di lotta da parte di milioni di persone che sanno che il cambiamento è possibile e per quanto difficile prima o poi arriverà. Una voglia di cambiamento che dalle piazze ora ritorna in parlamento, il deputato Alessandro Zan pochi giorni fa aveva fatto sapere che verrà ripresentato al Senato il disegno di legge contro l’omotransfobia e i crimini d’odio: “La legge contro i crimini d’odio è stata bloccata al Senato il 27 ottobre scorso. L’ultima immagine è quella dell’applauso sgangherato e violento delle destre, da ultrà dello stadio, che ha fatto il giro del mondo, facendoci quasi vergognare di essere italiani. Ma il 27 aprile, scade l’embargo di sei mesi previsto a Palazzo Madama dopo la tagliola”.

E ieri il deputato Zan attraverso i suoi canali social ha annunciato: “Proprio oggi, 27 aprile, scadono i 6 mesi da quel voto del 27 ottobre scorso al Senato da cui scaturì quell’applauso vergognoso delle destre. Proprio in questi giorni ripresenteremo al Senato il disegno di legge contro i crimini d’odio, perché la battaglia continua”.

Molto presto dunque potremmo sentire nuovamente parlare di legge contro l’omotransfobia e di discussioni in parlamento sulla questione, nella speranza che questa possa essere la volta decisiva per tutelare milioni di italiani e per l’approvazione di una legge che nella maggioranza dei paesi dell’Unione Europea è presente già da anni o addirittura da decenni.

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