Fatti
Il capolavoro del Ministro leghista Garavaglia che chiede “più stranieri” per i lavori stagionali
Enzo Boldi 11/05/2022
Anni e anni di narrazioni fatte dal Carroccio, smentite da una sola frase. La differenza tra la propaganda di opposizione e la realtà di far parte di una maggioranza di governo
C’è un sottile confine tra i claim da t-shirt per fare propaganda perenne (soprattutto quando si è all’opposizione) e il dover avere a che fare con i problemi reali del Paese. Una linea rossa dove è inciampato il Ministro del Turismo Massimo Garavaglia. Lui, fedele al Carroccio da sempre, avevan contestato l’ex Ministra dell’Agricoltura Bellanova per quella legge sui lavoratori stranieri. Poi, però, ecco che oggi tutto il castello di sabbia è crollato con una sua dichiarazione che va proprio nella direzione indicata da quella norma tanto criticata.
Garavaglia e l’esigenza di far arrivare più stranieri per i lavori stagionali
In un colloquio con il quotidiano La Repubblica – a margine dell’incontro “Vita da campioni” al Foro Italiano, in occasione degli Internazionali di Tennis in scena nella capitale in questi giorni – il capo del dicastero del Turismo si è lasciato andare a un’analisi sulla situazione del mercato del lavoro in vista dell’imminente stagione estiva. E per evitare che la situazione arrivi al limite del precipizio come accaduto in montagna lo scorso inverno, ecco la ricetta racchiusa in una sola frase.
“Dovremo prendere degli stranieri altrimenti avremo problemi di personale per la stagione”.
Lo ha detto parlando della possibile proroga del decreto flussi (che avrà una scadenza posticipata al 30 settembre e non più alla fine di agosto, come nei piani iniziali). Lo ha detto un Ministro. Lo ha detto un esponente della Lega. Un esponente che fa parte del governo. Un pensiero che va controcorrente rispetto alla solita narrativa e narrazione targata Carroccio. Ovviamente, queste parole hanno provocato imbarazzo in via Bellerio e nelle ore successive lo stesso Garavaglia ha provato a rettificare se stesso:
“È del tutto evidente che l’attenzione del governo è interamente rivolta ai lavoratori italiani. Ma vanno messi nella condizioni di lavorare. Così come gli imprenditori italiani vanno messi nelle condizione di assumere per tenere aperte le aziende. Magari, proviamo ad aiutarli, anche recuperando i voucher”.
E magicamente si torna indietro al Vangelo secondo Matteo (Salvini): prima gli italiani. Ma poco prima, lo stesso Massimo Garavaglia aveva aperto le porte ai lavoratori stranieri. Un lapsus? Sta di fatto che dopo quella dichiarazione, si è tornati alle origini.