Il caos delle ricette elettroniche: dal 31 dicembre i medici dovranno tornare al passato?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-12-21

Il provvedimento è in scadenze e la Federazione Italiana Medici di Medicina Generale chiede al governo di intervenire

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Un principio che ha permesso ai cittadini-pazienti di ricevere le prescrizioni mediche anche durante le fasi più acute della pandemia da Covid. Quel momento storico in cui i contatti tra le persone dovevano essere limitati per cercare di contenere le varie ondate che si sono susseguite nel corso del tempo. Ora, però, le ricette elettroniche rischiano di sparire completamente dalle dinamiche nel rapporto tra i medici di Medicina generale (quelli definiti “medici di famiglia”) e i pazienti. Perché il 31 dicembre del 2022 quella norma scadrà e dal governo, per il momento, non ha proferito parola su una eventuale proroga.

Ricette elettroniche, dal 31 dicembre non sarà più possibile emetterle

Dopo le polemiche sul (Pos) e quelle sullo SPID, l’esecutivo Meloni non ha ancora preso una decisione sulla proroga della misura che ha consentito, per anni, ai medici di inviare telematicamente le prescrizioni ai propri pazienti. Si tratta delle cosiddette ricette elettroniche, inviate via mail o via sms. Dunque, al momento è sufficiente portare in farmacia (in caso di indicazioni terapeutiche) il codice della ricetta inviata dal proprio medico per poter acquistare un prodotto medicale. Ma il 31 dicembre di quest’anno quella norma scadrà.

“Abbiamo interpellato la segreteria del ministro e ci aspettiamo una risposta positiva su un’eventuale proroga”.

Questa la breve dichiarazione di Filippo Anelli, presidente della Fnomceo (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri). La richiesta di proroga, dunque, è stata depositata sul tavolo del Ministro della Salute Orazio Schillaci. Ma, almeno per il momento, una risposta definitiva non è ancora arrivata e la norma sulle ricette elettroniche resta in scadenza al 31 dicembre. Dunque, qualora l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni decidesse di non dare seguito alla normativa attualmente in atto, si tornerà indietro. Si tornerà alle code di pazienti negli studi medici per chiedere una sola prescrizione per un farmaco o un esame.

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