Iacovacci tentò di salvare Attanasio: la testimonianza dell’italiano illeso
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2021-03-11
“Sono stati portati via dagli aggressori e qui è iniziato lo scontro a fuoco più intenso con i ranger del parco. A quel punto l’ambasciatore e il carabiniere sono stati uccisi dagli aggressori per reazione, perché Iacovacci per togliere Attanasio dalla linea di fuoco gli aveva detto di allontanarsi”
![Iacovacci tentò di salvare Attanasio: la testimonianza dell’italiano illeso article-post](https://static.nexilia.it/nextquotidiano/2021/02/luca-attanasio-genitori-saputo-dai-media-tg3-video.jpg?width=828&imdensity=1)
Il carabiniere Vittorio Iacovacci tentò di salvare l’ambasciatore Luca Attanasio, e i due son stati uccisi dal fuoco nemico, colpiti dai proiettili dei Kalashnikov dei loro sequestratori. Queste rivelazioni arrivano dai documenti redatti a partire dalla testimonianza dell’italiano rimasto illeso, Rocco Leone, vicedirettore del World Food Programme in Congo. Ora è tutto scritto lì, nero su bianco, sulle cinque pagine compilate a partire dalla sua ricostruzione. Prima cosa: il giovane carabiniere italiano ha provato a mettere in salvo l’ambasciatore, e proprio nel tentativa di farlo è stato colpito a morte; 2) Entrambi sono stati raggiunti dai proiettili dei loro sequestratori, e non dai quelli dei ranger, come inizialmente si temeva.
![attanasio iacovacci](https://static.nexilia.it/nextquotidiano/2021/02/attanasio-iacovacci.jpg?imwidth=828&imdensity=1)
Iacovacci e Attanasio, cosa ha raccontato il testimone
Erano diretti in una scuola di Rutshuru con due jeep bianche. Senza scorta, perché strada ritenuta discuta dall’Onu. L’arrivo dei sequestratori, gli spari, a corsa in ospedale. Scrive il Corriere della Sera:
Su quanto accaduto in quei momenti ha parlato Leone e ha fatto mettere a verbale che appena le jeep si fermano nella radura partono raffiche di mitra, si accende lo scontro fra il gruppo di rapitori e i ranger intervenuti. «I membri del convoglio — racconta il dirigente del World food programme — sono stati portati via dagli aggressori e qui è iniziato lo scontro a fuoco più intenso con i ranger del parco». Si tratta davvero di pochi secondi, quindi prosegue Leone: «A quel punto l’ambasciatore e il carabiniere sono stati uccisi dagli aggressori per reazione, perché Iacovacci per togliere Attanasio dalla linea di fuoco gli aveva detto di allontanarsi». Nella drammatica concitazione che caratterizza l’esplosione dello scontro a fuoco, il carabiniere d’istinto, prende l’iniziativa di proteggere l’ambasciatore. Fa né più né meno che quello per il quale è stato addestrato.
Grida, tenta di sottrarre Attanasio dalla traiettoria dei proiettili e, così facendo, mette in allarme i suoi rapitori che reagiscono sparando. Ma alla narrazione di Leone raccolta dai carabinieri del Ros manca ancora un pezzo. Il prologo dell’azione sulla via che portava il convoglio da Goma a Rutshuru. Chi erano e su quali aiuti hanno potuto contare i sequestratori. Attanasio e Iacovacci sono stati ritrovati privi dei loro orologi, dunque potrebbe trattarsi di una banda di criminali comuni, ma la verità è che in questo momento l’inchiesta dei pm Sergio Colaiocco e Alberto Pioletti, coordinata dal procuratore capo Michele Prestipino non privilegia una versione rispetto all’altra.