Attualità
I sovranisti devoti che insegnano come si fa il Papa a Bergoglio
Giovanni Drogo 20/12/2019
La fine dei tempi è vicina, il Papa “impostore” e “blasfemo” ha invitato i cristiani ad avere cura del prossimo senza preoccuparsi di difendere “i confini patri” (è argentino) e soprattutto insultando la memoria di Gesù!
«Ho deciso di esporre questo giubbotto salvagente, “crocifisso”, per ricordare a tutti l’impegno inderogabile di salvare ogni vita umana, perché la vita di ogni persona è preziosa agli occhi di Dio» è bastato questo semplice tweet di Papa Francesco per far andare di traverso il crocifisso a quelli che generalmente sono impegnati a strillare perché lo vogliono in ogni aula scolastica, nei tribunali, negli ospedali e magari anche ai semafori. La ragione sta tutta nel fatto che il crocifisso di cui parla il Pontefice ha un salvagente, di quelli usati dai migranti che tentano di arrivare in Europa via mare.
Mi piacciono i crocifissi, ma…
Il Papa, che ha incontrato alcuni migranti provenienti dall’isola di Lesbo, ha anche detto che «bisogna soccorrere e salvare, perché siamo tutti responsabili della vita del nostro prossimo, e il Signore ce ne chiederà conto al momento del giudizio». Questo non è certo un insegnamento nuovo, anzi è il cuore della dottrina cristiana, quella che qualche tempo fa l’allora ministro della Famiglia Lorenzo Fontana ha cercato di riscrivere spiegando che “ama il prossimo tuo” significa che devi pensare al tuo vicino di casa o, al massimo, agli italiani. Ma per la Chiesa Cattolica (cattolico significa universale) naturalmente le cose stanno diversamente il prossimo è ogni uomo, donna, bambino. Anche perché, per chi ci crede, Gesù è morto per salvare l’umanità e non certo solo quelli che gli stavano vicini (prossimi) fisicamente o temporalmente.
Non vi piace questo messaggio? Nessuno vi obbliga a essere cattolici o cristiani. Certo se andate in giro a giurare sul Vangelo e a sventolare rosari, santi e madonne forse dovete tornare a fare catechismo. Ma non è l’unica possibilità. Potete sempre prendere il vostro account Twitter e iniziare a insegnare al Papa quello che deve fare. Ad esempio accusandolo di essere un facilitatore dell’invasione islamica e invocando l’aiuto dello Spirito Santo.
Oppure, visto che siete esperti difensori delle tradizioni, potete lamentarvi della mancanza «di una bella ONG piena di baldi giovanotti al posto del presepe» per far notare che oltre alla sostituzione etnica i migranti stanno anche sostituendo i nostri amati simboli religiosi.
E come mai il Papa non fa un bel crocifisso con i cappelli dei vigili del fuoco, dei carabinieri o dei poliziotti? Anche loro salvano le vite «e salvano tutti, a prescindere dall’etnia». Che stupidi questi migranti, invece che annegare in mare dovrebbero farsi lanciare con delle catapulte in modo da essere salvati direttamente dai vigili del fuoco con il loro telone elastico. Curioso ci si dimentichi che anche la Guardia Costiera salva i migranti: le navi Diciotti e Gregoretti ad esempio, quelle bloccate da Salvini per difendere i confini nazionali (dalla Guardia Costiera?).
Perché il Papa non si dimette??
Ma in gioco qui c’è l’essenza stessa della Chiesa. Lo ha scritto ieri su Facebook Maria Giovanna Maglie sinceramente preoccupata dal calo dei consensi della Chiesa Cattolica: «Non vede il papa che ogni giorno i suoi fedeli diminuiscono? O non gli importa di contribuire in questo modo alla crisi di duemila anni di storia» ma che dimentica che la Chiesa non coincide con lo Stato italiano e che il Papa (che comanda in Vaticano) non ha nessun obbligo a difendere i confini patri. Ma questa è una cosa che non c’è scritta nel Vangelo: è nella Costituzione.
L’ex giornalista Rai non è l’unica a pensarla così alla vista del crocifisso salvagente (che poi il crocifisso è proprio il simbolo della salvezza cristiana). Un tizio scrive «Mio Dio. La fine della Chiesa era stata profetizzata ma non avrei mai creduto di esserne testimone», in pratica il Papa dice quello che la Chiesa insegna da duemila anni ma è la personificazione dell’Anticristo. Non ci resta che scappare, altro che votare Salvini.
Un altro dopo aver intonato il Salmo Vanno aiutati a casa loro propone la soluzione più democratica: il Papa si deve dimettere, il Popolo vuole Ratzinger (e perché non ci fanno votare??).
A questo punto è inutile lamentarsi se gli atei sono blasfemi: in Vaticano si arriva ad esporre “un oggetto simile” «da tempo avevamo il dubbio che lei avesse sostituito Cristo con il Migrante». Chissà se il Cristo di cui sta parlando questa signora è quello che disse «ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi», o forse quella parte del Vangelo è stata scritta da uno dei trafficanti delle ONG? Qualcuno avverta il Papa presto. Anzi: ditelo a Salvini che ha giurato proprio su quel Vangelo.
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