I milanesi stanno con Chiara Ferragni sulla sicurezza a Milano: “la tua non deve rimanere una voce isolata”

di Clarissa Cancelli

Pubblicato il 2022-07-31

“Ci facciamo avanti perché la tua non deve rimanere una voce isolata, né tantomeno essere “zittita”: deve diventare un punto di partenza”

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“Siamo tre donne, tre cittadine milanesi che condividono con te la preoccupazione e l’amarezza per ciò che accade nella nostra Milano”. Inizia così la lettera aperta scritta da Maryan Ismail, presidente dell’Associazione Unione Islamica Italiana, Mariateresa Coppo Gavazzi, presidente Centro Italiano Femminile Metropolitano e  Benedetta Borsani, giornalista per Chiara Ferragni. A riportarlo è Il Giorno.

Lettera aperta a Chiara Ferragni sulla sicurezza a Milano: “Dobbiamo agire”

“Siamo consapevoli che il tema sicurezza è molto sensibile e richiede cooperazione attiva e positiva da parte di tutti, siano essi privati cittadini, associazioni di categoria o del terzo settore, comitati di quartiere, amministrazione e istituzioni. Però una certezza c’è ed è che occorre non voltarci dall’altra parte – si legge ancora -. Ci facciamo avanti perché la tua non deve rimanere una voce isolata, né tantomeno essere “zittita”: deve diventare un punto di partenza! Milano e i suoi cittadini/e hanno bisogno di rendersi con ancor più forza agenti di riflessioni, proposte, suggerimenti e di azioni di sussidiarietà sociale concrete, senza temere le reazioni di chi amministra la città”. La lettera è stata pubblicata che Chiara Ferragni era intervenuta sul tema sicurezza a Milano. L’influencer aveva, infatti, lanciato il seguente appello: “Ogni giorno ho conoscenti e cari che vengono rapinati in casa, piccoli negozi al dettaglio di quartiere che vengono svuotati dell’incasso giornaliero, persone fermate per strada con armi e derubate di tutto. La situazione è fuori controllo. Per noi e i nostri figli abbiamo bisogno di fare qualcosa. Mi appello al nostro sindaco Beppe Sala”. Il sindaco aveva poi risposto così: “Questo è un periodo difficile. Nel colloquio quotidiano con i sindaci delle grandi città del mondo problematiche del genere sono all’ordine del giorno. Cercheremo di fare ancora di più, ovviamente non per deresponsabilizzarci, ma precisando che la sicurezza dipende anche dall’opera del ministero. In questi giorni risentirò la ministra Lamorgese”. Beppe Sala aveva dichiarato di non considerare “la situazione drammatica, ma degna di attenzione.

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