Fatti
I manifestanti aggrediti con mazze e tirapugni a Prato, difendevano un lavoratore sfruttato
di Enrico Filotico
Pubblicato il 2021-10-12
I dipendenti erano in sciopero per gli orari di lavoro disumani e per gli stipendi arretrati, fino a quando non sono stati percossi
Sono devastanti le immagini che arrivano da Prato, via Galvani 15, dove un gruppo di violenti ha aggredito selvaggiamente i lavoratori della Dreamland impegnati in una manifestazione davanti alla sede dell’azienda rea di aver sfruttato per troppo tempo i suoi dipendenti.
Il picchetto era stato organizzato in difesa di uno dei lavoratori, vittima di orari usuranti aggravanti dal salario che non gli era stato riconosciuto negli ultimi tre mesi. Un momento di contestazione pacifica fino all’arrivo degli assaltatori armati con mazze e tirapugni.
Ci risiamo. I mazzieri al servizio del Capitalismo Selvaggio.
Prato. Cancelli della fabbrica Dreamland. Ieri pomeriggio un gruppo di operai e sindacalisti “Si Cobas” è stato aggredito con mazze e bastoni mentre stava facendo un picchetto.
Sfruttati, licenziati e picchiati. pic.twitter.com/rvZBjcawHd
— LA STREET ART A ROMA by alfredo facchini (@streetcnina) October 12, 2021
“Tutti gli episodi di violenza sono inaccettabili, chi se ne rende responsabile deve essere presto individuato e ne deve pagare le conseguenze. Se vengono aggrediti lavoratori che manifestano pacificamente e nel rispetto delle regole, non ci può essere tolleranza”, ha commentato il sindaco di Prato, Matteo Biffoni. Il primo cittadino ha condannato quanto accaduto ieri, rivolgendosi anche ai quattro uomini finiti in ospedale
Aggrediti con mazze e tirapugni dei manifestanti a Prato, difendevano un lavoratore sfruttato
Fa eco l’assessore regionale Stefano Ciuoffo che nel condannare il gesto chiede allo stato un forte intervento in materia di controlli sul lavoro.
“Gli episodi accaduti ieri, 11 ottobre, davanti al magazzino di un pronto moda in via Galvani a Prato – afferma Ciuoffo – sono gravissimi e devono essere condannati con fermezza, senza se e senza ma. La violenza come forma di confronto con chi esprime idee o giudizi diversi dai propri è la negazione dei valori democratici e civili da cui le nostre comunità discendono. La Regione Toscana – prosegue l’assessore Ciuoffo – anche in queste settimane, in un lavoro collegiale tra più assessorati e strutture tecniche, si sta adoperando, nei limiti delle proprie competenze, affinché il tema dello sfruttamento lavorativo sia al centro delle azioni e delle politiche dei vari attori istituzionali”.