I Guerrieri, la chat dei no vax che volevano radere al suolo il Parlamento con un drone al tritolo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-09-09

La polizia è intervenuta sulla chat dei “guerrieri”, il gruppo di violenti e facinorosi che avevano organizzato attacchi a politica e giornalisti

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Le chat che emergono dal gruppo “I Guerrieri” sono raggelanti, i no vax che volevano far saltare in aria giornalisti e politici a botte di tritolo contengono dettagli da far paura.

“Radere al suolo il Parlamento con tutti dentro”. Era il proposito degli attivisti no green pass indagati dalla Procura di Milano per istigazione a delinquere aggravata. Nel gruppo Telegram definito “i guerrieri” illustravano così il loro piano contro la Camera: “Basta un piccolo drone… pilotato a distanza da uno dei tetti di Roma… un 500 grammi di tritolo e lo lasci cadere durante la seduta… non resterà nessuna prova e farà il suo effetto”.

I Guerrieri, la chat su cui i no vax organizzavano l’attentato alla politica e ai mezzi di informazione

I manifestanti avevano immaginato un grande botto, prime tutte le televisioni private. “I giornalisti, i media saranno i primi ad andarsene. Se in lontananza, nascosti vedete furgoni delle tv private o pubbliche, dategli fuoco… una molotov …. Dategli fuoco … o con loro dentro o vuoto il furgone, dategli fuoco”. E’ quanto si legge in uno degli screenshot della chat Telegram “i guerrieri” al centro dell’indagine per istigazione a delinquere aggravata della Procura di Milano. Forse sarebbe finita con un nulla di fatto, come la protesta che avrebbe dovuto paralizzare il paese  prevista della Capitale l’11 e 12 settembre. Durante le perquisizioni, tuttavia, non sono stati trovati ordigni.

Tra i tanti “guerrieri” anche una donna di 53anni che abita in provincia di Padova. L’attività della Polizia di Padova, coordinata dalla procura di Milano, è giunta fino a Mestrino, dove abita la 53enne che lavora come cameriera, dopo aver captato alcuni messaggi Telegram che incitavano alla violenza nei confronti di figure istituzionali. In particolare la donna che è stata oggetto di perquisizione questa mattina avrebbe invitato tutti al lancio di uova contro il ministro Roberto Speranza che giovedì scorso avrebbe dovuto essere presente alla festa di Articolo Uno “Pane e Rose”, a Padova. Si erano armati di tirapugni e katane. “Dalle parole volevano passare ai fatti”, spiegano i dirigenti di Digos e Polizia Postale che hanno condotto le indagini. Per questo gli inquirenti hanno deciso di perquisire, prima della manifestazione no vax prevista a Roma l’11 e 12 settembre, gli 8 indagati (5 uomini e 3 donne). Uno di loro aveva acquistato online due tirapugni, dopo aver cercato di procurarseli direttamente dalle armerie, che però gli avevano fatto presente che si tratta di un oggetto illegale. Nella casa di un altro membro della chat gli agenti hanno trovato e sequestrato diverse armi bianche: una katana, uno sfollagente e spray al peperoncino.

L’obiettivo degli attivisti no vax del gruppo Telegram denominato ‘I Guerrieri’, al centro dell’indagine per istigazione a delinquere aggravata della Procura di Milano, era di “mutare o condizionare la politica governativa e istituzionale in tema di campagna vaccinale”, “mediante azioni violente”, secondo quanto si legge nei decreti di perquisizione firmati dal capo del pool antiterrorismo Alberto Nobili e del pm Piero Basilone. I magistrati milanesi hanno disposto la perquisizione personale, di case e auto di 8 membri del gruppo, oltre che l’ispezione dei loro computer, telefoni, archivi informatici e cloud, alla ricerca di “documenti di qualsiasi natura e dispositivi di qualsiasi tipologia, utili alla ricostruzione dei fatti e delle responsabilità” degli indagati e di altri che “potrebbero aver concorso all’istigazione alla commissione di delitti connotati dalla violenza contro persone e cose, nell’ambito di iniziative volte ad affermare le convinzioni dell’area cosiddetta ‘no vax'”.

 

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