I fondi della Lega e l’assurda decisione della Lombardia di non costituirsi parte civile nel processo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-04-15

Si tratta del caso del capannone di Cormano pagato più del doppio del valore di mercato da uomini vicino alla Lega con i soldi della Regione

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Caso “Lombardia Film Comission”. Il processo sta per partire, e la giunta di Attilio Fontana – contrariamente da quanto hanno fatto la Lombardia Film Commissione e il Comune di Milano – ha scelto di non costituirsi parte civile. Una decisione che lascia un po’ perplessi, perché potrebbe significare molte cose. La prima, che poi è quella pratica: non essendosi costituita parte civile, la Regione non potrà chiedere eventuali risarcimenti dai possibili danni derivanti dall’acquisto del capannone di Cormano da parte della fondazione Film Commission (che, lo ricordiamo, lo ha sostanzialmente pagato il doppio rispetto al valore di mercato – ed era anche inagibile – con i soldi della Lombardia, quando lì c’era Roberto Maroni, l’altro leghista). Se invece si vuol analizzare anche il piano più prettamente etico: che messaggio dà ai cittadini una Regione che potrebbe essere stata frodata da alcuni personaggi vicino alle Lega, ma che non decide di rivendicare quei soldi (che poi sono dei cittadini stessi) e i danni? La risposta della giunta Fontana è arrivata. Non da lui, ovvio. Ma dal sottosegretario Marco Alparone, che – con il sottofondo delle unghie che passano sugli specchi – ha sostanzialmente detto: per decisioni precedenti a oggi, la giunta ha deciso di costituirsi parte civile solo in casi eccezionali. E questo, per loro, non lo è.

foto ipp/clemente marmorino
milano 13 04 2021
consiglio regionale lombardia
nella foto presidente della regione lombardia attilio fontana

La reazione degli altri partiti in Consiglio regionale

Non la pensano così però gli altri che sono in Regione, non della Lega ovviamente. Ha detto Paola Bocci del Pd: “La vicenda dell’acquisto del capannone da parte di Lombardia Film Commission è sempre più chiara e sempre più imbarazzante per Fontana, per la Lega e per gli alleati di centrodestra. Il rifiuto alla richiesta avanzata da noi e dal M5S di costituirsi parte civile nel processo contro i commercialisti della Lega e le persone che con loro hanno confezionato l’acquisto è l’ennesimo segnale di una volontà ferrea di ignorare fatti incresciosi e, ma sarà il giudice a dirlo, anche illeciti. Dove sono finiti quei fiumi di soldi spesi dalla Regione?”.

Ovviamente la pensa così anche la presidente della commissione Antimafia e anticorruzione del Pirellone Monica Forte, in quota 5 Stelle: “Avevamo insistito, con una mozione nell’ultimo Consiglio regionale, perché anche la Regione Lombardia si costituisse immediatamente parte civile nel processo a Film Commission. Alla luce dell’ammissione a parte civile del Comune di Milano e della Fondazione Film Commission il rifiuto della Lombardia di centrodestra rappresenta un errore gravissimo”.

Lui non è in consiglio, ma è milanese. Anche Emanuele Fiano non riesce a spiegarsi cosa sia successo: “La decisione della Regione Lombardia di non costituirsi parte civile non è solo uno scandalo, è un offesa nei confronti dei contribuenti Lombardia”.

 

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