La risposta di Gregorio De Falco sulla storia dell’aggressione alla moglie e alla figlia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-02-18

Il Corriere racconta che il capitano ha aggredito in stato di alterazione la moglie e una delle figlie. Lui su Facebook conferma l’alterco ma nega di aver usato violenza nei confronti delle due familiari

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Mio marito, in stato di alterazione, durante un’accesa lite in casa ha aggredito me e una delle nostre due figlie”: questo avrebbe detto alla polizia di Livorno la moglie del capitano di fregata e candidato M5s Gregorio De Falco, Raffaella. Lo scrive il Corriere della Sera sottolineando che la donna non ha però presentato formale denuncia. L’episodio risalirebbe ad una settimana fa. La donna avrebbe raccontato agli agenti che “il marito aveva alzato le mani contro di lei e sua figlia, appena maggiorenne, durante un pesante diverbio in famiglia.

Secondo il racconto della donna, De Falco avrebbe agito in maniera violenta mentre era in uno stato di alterazione, non meglio precisato. E la figlia, dopo essere stata presa per i capelli dal padre, sarebbe fuggita di casa per tornarvi solo dopo molte ore. La signora De Falco, visibilmente scossa per l’accaduto, ha spiegato tutto nei dettagli agli investigatori.

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E forse soltanto quando ha terminato il proprio racconto si è resa conto della conseguenze e ha preferito non formalizzare la denuncia. Le dichiarazioni della donna rimangono comunque agli atti perché rese davanti a pubblici ufficiali. E visto che il presunto autore della violenza è candidato alle politiche del 4 marzo, la segnalazione di quanto accaduto è arrivata sino agli uffici centrali di Roma”.

Gregorio De Falco e la storia dell’aggressione a moglie e figlia

Il capitano De Falco e la moglie Raffaella — entrambi napoletani — sono sposati dal 1997 e, sempre secondo quanto riferito dalla signora, Il carattere non facile di De Falco avrebbe anche concorso al trasferimento dell’ufficiale, rimosso dai vertici della Marina da incarichi operativi e destinato a mansioni di ufficio. Sulla pagina Facebook di Gregorio De Falco qualche commento parla, a modo suo, dell’argomento:

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La vicenda è finita ovviamente nella campagna elettorale: “Se c’è qualche candidato che mette le mani addosso alla moglie o alla figlia, su quello tutti insieme si dica no. Sulla violenza non si scherza. Non possiamo rischiare di avere i nostri rappresentanti a quel livello lì”, ha detto Matteo Renzi riferendosi alla storia dal palco del Massimo a Roma.

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Il sottosegretario all’Ambiente e candidata al Senato nel collegio di Livorno e Grosseto Silvia Velo (PD) ha invece espresso solidarietà a Raffaella e alla figlia: “Spero non sia vero ma se lo fosse sarebbe di una gravità inaudita. Intanto da donna esprimo solidarietà alla moglie e alla figlia perché comunque sia ne hanno bisogno”. La legge prevede che i maltrattamenti in famiglia e altri tipi di reati simili siano perseguibili d’ufficio (ovvero anche quando la denuncia o querela sono ritirate dalla persona offesa dal reato).

La difesa di De Falco

Dopo ore di silenzio, Gregorio De Falco finalmente parla sulla sua pagina Facebook e non nega quello che definisce un alterco con la moglie, anche se attribuisce il tutto alla difficoltà di trovare un accordo economico tra le parti per la separazione, di cui nessuno sapeva nulla: nega comunque di aver usato violenza nei confronti di Raffaella.

La situazione che sto vivendo per la notizia uscita sulla stampa circa un mio coinvolgimento in uno scontro familiare mi amareggia moltissimo. Sento quindi il dovere morale e sociale di chiarire la mia posizione. Si tratta di una situazione difficile che la mia famiglia sta attraversando in conseguenza dell’avvio del procedimento legale di separazione tra me e mia moglie, separazione che ha avuto inizio più di un anno e mezzo fa.

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Le difficoltà di trovare un accordo economico tra le parti e la tensione che ne deriva è il motivo scatenante dell’episodio di un recente alterco. Che comunque affermo e ribadirò sempre con onestà, non mi ha visto attore di violenze, ingiustamente attribuite alla mia persona, nei confronti dei miei familiari. E’ evidente che si tratta di una strumentalizzazione mediatica volta alla denigrazione.

Le reazioni dei fan a 5 Stelle

I fan del MoVimento 5 Stelle su Twitter e Facebook però hanno le idee chiarissime: si tratta di un complotto contro il capitano candidato. C’è chi dice che è strano che queste dichiarazioni escano a pochi giorni dalle elezioni, perché evidentemente non ha capito che l’accaduto risale a una settimana fa, e chi non capisce che anche senza denuncia questo tipo di reati prevede la perseguibilità d’ufficio.

“Lei ha tutta la mia stima, ed il fatto che si cerchi di strumentalizzare vicende personali che non hanno nulla a che fare con la politica aumenta ulteriormente la fiducia nei suoi confronti e quelli nel movimento 5 Stelle”, scrive invece Andrea su Facebook mentre per Antonio «le cose private devono rimanere nel privato, tutta questa strumentalizzazione è indegna e oscena. La mia scelta di voto comunque non cambia, col cavolo che mi faccio manipolare dai media».

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