Super Green pass: cosa è, come funziona e cosa cambia

di Federica Pozzi

Pubblicato il 2021-11-13

Tra le ipotesi Green pass in scadenza dopo nove mesi, nuova soglia per le zone gialle e obbligo per under 12

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Contagi in aumento, in diversi Paesi d’Europa tornano le restrizioni e l’Italia pensa a un nuovo piano per proteggere il Natale, al centro la terza dose. Green pass legato solo ai vaccini (e non più anche al test antigenico) per attività ludiche e ricreative come ristoranti, cinema e stadi. Valido ancora il test antigenico sui luoghi di lavoro. Nuove regole per finire in zona gialla e ipotesi di obbligo di certificato verde anche per gli under 12.

Super Green pass: cosa è, come funziona e cosa cambia

Sono queste le misure al vaglio del governo per arginare la quarta ondata, già arrivata in gran parte dell’Europa. In Italia, nelle ultime due settimane, la curva dei contagi è in aumento anche se per il momento siamo ancora un paese a basso rischio, gli ospedali non sono in sovraccarico e il numero dei decessi rimane stabile. Ma se i numeri dovessero aumentare a dismisura anche nel nostro paese aumenterebbe la pressione sugli ospedali e questo va evitato. Come?

Punto fondamentale è spingere le persone a fare la terza dose del vaccino, riducendo la durata del certificato verde da 12 a nove mesi, che per la terza dose si allungherebbe a 12. Sono inoltre previste semplificazioni per effettuare la nuova dose senza l’obbligo di prenotazione e chiamando in causa medici di famiglia e farmacisti per convincere i dubbiosi.

Per i sanitari ci sarebbe l’obbligo vaccinale, finora come scrive La Stampa solo un terzo si è fatto avanti per ricevere la dose booster.

Si fa spazio anche l’ipotesi di far passare le regioni in fascia gialla con il tasso di occupazione dei posti in terapia intensiva sopra la soglia del 10%, senza tener conto del tasso di occupazione nei reparti ordinari.

“Molti hanno suggerito di rilasciare il certificato verde soltanto a chi è vaccinato e ai guariti da non più di sei mesi. Ma è una decisione che spetta alla politica. Se ne sta discutendo”, ha detto il direttore della prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza sulla possibilità di eliminare il tampone antigenico come documento valido per il rilascio del Green Pass. Ma si tratterebbe di una mossa limitata ai luoghi di svago, non a quelli di lavoro per cui i tamponi rapidi rimarrebbero validi come lasciapassare.

Altra ipotesi è quella di estendere l’obbligo di Green pass anche ai minori di 12 anni appena il vaccino sarà disponibile anche per loro, dato l’aumento della diffusione del virus tra i bambini nell’ultimo periodo.

Ma se anche queste nuove misure dovessero funzionare e quindi la maggior parte degli italiani si convincesse a fare la terza dose, rimarrebbe comunque il problema della mancanza di risorse per effettuare il vaccino. Per questo il generale Figliuolo ha detto di essere pronto a riaprire 70 hub della Difesa e le Regioni, da parte loro, stanno già programmando la riapertura dei grandi centri vaccinali chiusi dopo l’estate.

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